Nella cornice suggestiva della parrocchia di San Marco Evangelista a Camporosso, un evento di profonda rilevanza spirituale ha segnato la recente celebrazione eucaristica: l’accoglienza solenne della reliquia di San Carlo Acutis, un frammento di capelli che suggella un legame duraturo con la comunità.
Lungi dall’essere un semplice atto devozionale, questo gesto rappresenta un’invito all’interiorizzazione del messaggio di umiltà e fede che il giovane beato ha incarnato nella sua breve esistenza.
Il parroco, don Luca Ghirardelli, ha sottolineato con eloquenza il fulcro della spiritualità carlina: “Non io, ma Dio”.
Questa frase, emblematica del suo pensiero, risuona come un monito per tutti i fedeli, un’esortazione a orientare la propria vita verso il Signore, fonte inesauribile di ogni bene e verità.
L’auspicio è che la presenza della reliquia stimoli una profonda riflessione, spingendo ciascun membro della parrocchia a mettere Dio al centro delle proprie azioni e aspirazioni, abbandonando l’egoismo e proiettandosi verso il bene comune.
San Carlo Acutis, un ragazzo appassionato di informatica e profondamente devoto, è diventato un punto di riferimento per le nuove generazioni.
La sua figura, costellata di gesti di carità e di una fervida ricerca di Dio, offre un modello concreto per i giovani che desiderano conciliare la fede con la modernità, l’impegno sociale e la passione per la tecnologia.
La sua canonizzazione non è solo un riconoscimento del suo valore spirituale, ma anche un incoraggiamento a testimoniare il Vangelo nel mondo contemporaneo, sfruttando le potenzialità offerte dai nuovi media per diffondere messaggi di speranza e di pace.
La presenza della reliquia a Camporosso rappresenta quindi un’opportunità privilegiata per i bambini e i ragazzi della parrocchia.
Don Luca Ghirardelli ha espresso il desiderio che San Carlo li accompagni nel loro percorso di crescita, non come un modello da imitare pedissequamente, ma come un esempio stimolante per sviluppare originalità, creatività e un profondo senso di responsabilità.
L’obiettivo è quello di formare individui capaci di pensiero critico, autonomi nelle proprie scelte, ma sempre guidati dai valori evangelici e dalla ricerca della verità.
Più che una semplice venerazione, si tratta di coltivare un rapporto personale con il beato, lasciandosi ispirare dal suo esempio per affrontare le sfide del presente con coraggio, fede e speranza, costruendo un futuro più giusto e fraterno per tutti.







