giovedì 24 Luglio 2025
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Rinunce al CdA di AMT: Genova chiede una svolta nei trasporti.

Il Consiglio di Amministrazione di AMT, l’azienda che gestisce il servizio di trasporto pubblico a Genova e nel suo ambito metropolitano, ha formalmente rinunciato al proprio incarico, un gesto che segna un momento di transizione cruciale per la sostenibilità e l’efficienza del sistema di mobilità urbana.

La decisione, comunicata in occasione dell’assemblea a cui hanno partecipato il Sindaco Silvia Salis e il Vicesindaco Alessandro Terrile, rivela una situazione finanziaria complessa che l’azienda si trova ad affrontare.
Questa rinuncia non è un mero cambio di gestione, bensì un segnale di allarme che riflette le sfide strutturali che affliggono il trasporto pubblico locale.

La pressione esercitata dall’aumento dei costi energetici, dall’obsolescenza del parco mezzi, dalla necessità di investimenti in infrastrutture moderne e digitalizzate e dalla crescente domanda di servizi più sostenibili e accessibili, ha portato a un accumulo di tensioni che il precedente CdA non è riuscito a risolvere in maniera definitiva.
La scelta di rimettere il mandato è anche un invito all’amministrazione comunale ad assumersi una responsabilità ancora maggiore, definendo una visione strategica a lungo termine per AMT che ne garantisca la vitalità economica e la capacità di rispondere alle esigenze di una città in continua evoluzione.

Sarà necessario, ora, un’analisi approfondita dei conti aziendali, un’ottimizzazione delle risorse disponibili e l’esplorazione di nuove fonti di finanziamento, possibilmente attraverso partenariati pubblico-privato e l’accesso a fondi europei dedicati alla mobilità sostenibile.
La nomina dei nuovi vertici aziendali rappresenta un’opportunità per introdurre competenze specifiche in ambiti quali la gestione finanziaria, l’innovazione tecnologica, la pianificazione della mobilità e il coinvolgimento dei territori.

Il nuovo CdA dovrà essere in grado di sviluppare un piano industriale ambizioso, orientato alla digitalizzazione del servizio, all’elettrificazione della flotta e all’integrazione con altri sistemi di trasporto, come il trasporto ferroviario e la mobilità ciclabile.
Inoltre, sarà fondamentale ristabilire un dialogo costruttivo con le organizzazioni sindacali, con le associazioni di categoria e con i cittadini, per creare un clima di fiducia e collaborazione che favorisca il raggiungimento degli obiettivi di efficienza, qualità e sostenibilità.

La riorganizzazione di AMT non può prescindere da una profonda riflessione sul ruolo del trasporto pubblico nella vita della comunità, come strumento di inclusione sociale, di riduzione dell’inquinamento atmosferico e di promozione dello sviluppo economico del territorio.

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