Il fronte dell’opposizione in Consiglio Regionale ligure – Pd, Avs, M5s e Lista Orlando – ha espresso con forza le proprie riserve al progetto di riorganizzazione del sistema sanitario presentato dalla maggioranza di centrodestra, scegliendo di farlo in un confronto pubblico dinanzi al San Martino di Genova, simbolo della sanità pubblica ligure.
La manifestazione non si configura come una semplice critica, ma come l’avvio di un’alternativa strutturata, radicata nella necessità di una profonda riflessione sul futuro della cura in Liguria.
L’ex Ministro Orlando, capogruppo del Pd, ha chiarito fin da subito come la proposta in campo, definita impropriamente “riforma”, si limiti in realtà a una revisione della governance, ovvero delle strutture di comando e controllo, senza affrontare le vere sfide che il sistema sanitario ligure si trova ad affrontare.
“Non si può riformare l’organizzazione senza ripensare all’organizzazione stessa,” ha sottolineato, paragonando l’operazione a una riorganizzazione dello Stato Maggiore militare senza considerare le strategie di impiego delle truppe.
Le criticità emergono su diversi fronti.
L’attenzione si concentra sull’allungamento delle liste d’attesa, una piaga che erode il diritto alla cura e penalizza soprattutto le fasce più vulnerabili della popolazione.
Parallelamente, si ravvisa il rischio di una deriva privatizzatrice, celata dietro modelli di gestione che potrebbero compromettere l’accesso universale ai servizi essenziali.
Si aggiunge la questione dell’infrastruttura sanitaria, gravata da un patrimonio immobiliare obsoleto e inadeguato alle esigenze di una medicina moderna e tecnologicamente avanzata.
Infine, la progressiva erosione della dimensione territoriale, che ha frammentato l’offerta sanitaria e allontanato la cura dal contesto sociale di riferimento, rappresenta un altro elemento di profonda preoccupazione.
L’opposizione ha elaborato un documento programmatico unitario, destinato a essere ampiamente diffuso e oggetto di confronto con le forze sociali, le associazioni di categoria e, soprattutto, con la cittadinanza.
L’obiettivo non è quello di proporre soluzioni dall’alto, ma di avviare un processo partecipativo che metta al centro le esigenze dei pazienti, coloro che vivono quotidianamente le difficoltà di accesso alla cura.
“Dobbiamo spostare il baricentro del dibattito,” ha affermato Orlando, “perché quando si parla di sanità, non si debbano considerare solo i vertici amministrativi, ma soprattutto le condizioni di chi si ammala, di chi ha bisogno di cure e di chi, purtroppo, non riesce ad averle.
”Il percorso delineato dall’opposizione prevede un ampio tour informativo nelle quattro province liguri, un’occasione per ascoltare direttamente i sindaci, primi interlocutori delle problematiche locali, e per raccogliere le istanze dei cittadini.
Si tratta di un approccio dal basso verso l’alto, volto a costruire un modello sanitario più equo, efficiente e radicato nel territorio, capace di rispondere alle reali esigenze della popolazione ligure e di contrastare l’erosione del diritto alla salute.








