Un atto di violenza inaccettabile ha scosso la comunità di Sanremo, gettando un’ombra sulla sua immagine di città accogliente e inclusiva. Gianfranco Testa, vicepresidente di Mia Arcigay, e il suo compagno sono stati vittima di un’aggressione verbale e fisica sul lungomare Italo Calvino, un luogo simbolo di socialità e apertura. L’episodio, denunciato alle autorità competenti, sottolinea una tendenza preoccupante: l’escalation di un clima di intolleranza e ostilità nei confronti delle persone LGBTQIA+.Marco Antei, presidente provinciale di Mia Arcigay, esprime con fermezza la sua condanna, evidenziando come questo non sia un episodio isolato, ma il risultato di una crescente marginalizzazione e disumanizzazione. Si tratta di un attacco motivato non da un semplice gesto di bravata, ma da un profondo odio, alimentato da pregiudizi radicati, dalla paura dell’alterità e da una cronica mancanza di consapevolezza.L’associazione Mia Arcigay ribadisce con urgenza la necessità di un intervento legislativo nazionale specifico contro l’omolesbobitransfobia. Un quadro normativo chiaro e severo è essenziale per riconoscere la gravità di questi crimini d’odio, garantire la protezione delle vittime e dissuadere ulteriori atti di violenza. La legge deve andare oltre la semplice depenalizzazione, prevedendo pene adeguate e misure di sostegno per le persone colpite.La richiesta è rivolta a tutti i livelli politici, sollecitando un impegno concreto e una fine alle indecisioni che per troppo tempo hanno perpetuato un clima di impunità. Si tratta di un imperativo morale e civile, volto a costruire una società più giusta e rispettosa dei diritti fondamentali di ogni individuo, al di là delle sue preferenze sessuali o identità di genere.L’associazione si rivolge anche al Comune di Sanremo, che in passato ha dimostrato sensibilità verso le problematiche LGBTQIA+, chiedendo una presa di posizione pubblica e inequivocabile. Non si tratta solo di condannare l’atto in sé, ma di tradurre questa condanna in azioni concrete, attraverso programmi di sensibilizzazione, iniziative di prevenzione e politiche di inclusione. Il Comune ha il dovere di promuovere una cultura del rispetto e della tolleranza, contrastando attivamente ogni forma di discriminazione e pregiudizio.L’episodio di Sanremo è un campanello d’allarme che richiede una riflessione profonda e un’azione collettiva. È necessario un cambio di mentalità, che promuova l’empatia, l’accettazione e il riconoscimento della dignità di ogni persona. Solo attraverso l’educazione, la sensibilizzazione e il contrasto attivo dell’odio, sarà possibile costruire una società veramente inclusiva, dove nessuno debba temere di essere vittima di violenza a causa della propria identità. La sfida è complessa, ma l’impegno a non arretrare è imprescindibile.