A Sanremo, l’intervento dei Carabinieri ha portato all’arresto di un uomo accusato di atti persecutori nei confronti della moglie, un episodio che getta luce su dinamiche di violenza domestica complesse e preallarmanti.
La vicenda, innescata da una disperata chiamata al 112, rivela una escalation di comportamenti aggressivi e intimidatori che affliggono la donna da anni.
La chiamata, animata da un profondo stato di angoscia, ha mobilitato immediatamente una pattuglia dei Carabinieri, i quali si sono trovati a gestire una situazione di alta tensione.
L’uomo, visibilmente agitato e incapace di moderare il proprio comportamento, insisteva nel voler raggiungere la moglie, manifestando un’ossessiva volontà di contatto che configurava un chiaro intento persecutorio.
Nonostante i tentativi di mediazione e calmieramento da parte dei militari, la situazione si è resa inevitabile l’applicazione della legge, culminando nell’arresto con l’accusa di atti persecutori, reato che tutela la serenità e la sicurezza della vittima da condotte reiterate e mirate a intimidirla e a turbarne la sua quotidianità.
Le indagini preliminari hanno fatto emergere un quadro preoccupante: la donna, da tempo, subirebbe minacce, aggressioni verbali e fisiche, e comportamenti vessatori che ne hanno compromesso il benessere psicologico e la sicurezza personale.
La decisione di attivare il Codice Rosso, protocollo di intervento in situazioni di emergenza riguardanti violenza di genere, testimonia la gravità della situazione e la necessità di proteggere la vittima da ulteriori atti di violenza.
Il Gip di Imperia, valutando l’urgenza della situazione e la pericolosità del soggetto, ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere, una misura volta a prevenire la reiterazione dei comportamenti persecutori e a garantire la sicurezza della donna.
L’evento solleva interrogativi cruciali sulla prevenzione della violenza domestica, sul supporto alle vittime e sull’importanza di meccanismi di protezione efficaci, sottolineando la necessità di un intervento coordinato tra forze dell’ordine, servizi sociali e istituzioni per contrastare un fenomeno radicato e distruttivo.
La vicenda evidenzia, inoltre, la delicatezza e la complessità della gestione di casi di stalking e violenza di genere, richiedendo un approccio multidisciplinare e una maggiore sensibilizzazione nella società.








