A Savona, un episodio di violenza e prevaricazione ha scosso la tranquillità del lungomare, riportando alla luce le fragilità che spesso si celano dietro la patina di sicurezza percepita.
La Polizia di Stato ha effettuato un fermo nei confronti di un cittadino straniero, gravato da precedenti penali, in seguito a una rapina aggravata particolarmente efferata.
Il 9 luglio scorso, le Volanti della Questura sono state allertate da una richiesta d’intervento urgente proveniente da Piazza Pergolesi, area balneare frequentata da residenti e turisti.
La chiamata segnalava un’aggressione a una donna anziana, settantreenne, vittima di un atto criminale premeditato e brutalmente eseguito.
L’aggressore, con una rapidità e una ferocia inaspettate, le ha sottratto una catenina d’oro, strappandogliela dal collo.
La donna, sbalzata a terra con violenza, ha riportato una frattura alla spalla, lesioni che testimoniano la ferocia del gesto.
Immediatamente attivata, la Squadra Mobile della Questura di Savona ha avviato un’indagine complessa, orientata a ricostruire la dinamica dell’evento e a identificare il responsabile.
Le attività investigative, caratterizzate da un’analisi minuziosa delle testimonianze raccolte, delle immagini delle telecamere di sorveglianza e della ricostruzione accurata dei movimenti dell’aggressore, hanno permesso di localizzare il sospettato all’interno del territorio savonese.
Il percorso investigativo, volto a stabilire con certezza il nesso causale tra l’azione dell’aggressore e il furto, ha portato alla luce gravi indizi di colpevolezza, elementi che ne delineano il ruolo centrale nell’episodio criminoso.
L’uomo, di origine egiziana, risulta essere in situazione di irregolarità rispetto al regime giuridico dell’immigrazione, un aspetto che solleva ulteriori interrogativi sulla gestione dei flussi migratori e la necessità di rafforzare i controlli sul territorio.
Considerato il rischio concreto di fuga, e in considerazione della gravità del reato contestato e dei precedenti penali, è stato emesso un provvedimento di fermo nei confronti del sospettato.
Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato associato presso il carcere di Genova Marassi, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa dei successivi accertamenti e del processo.
L’episodio rappresenta un monito sulla necessità di garantire la sicurezza dei cittadini, con particolare attenzione alle fasce più vulnerabili, e di affrontare con determinazione il fenomeno della criminalità.