Un’ombra di preoccupazione si addensa sul sistema scolastico ligure, con una denuncia che mette a nudo una lacuna strutturale nella sicurezza degli edifici adibiti all’istruzione.
Secondo i dati ministeriali recentemente resi pubblici, ben quaranta istituti liguri si presentano privi delle certificazioni di sicurezza necessarie, un dato allarmante che solleva interrogativi urgenti sulla tutela di studenti, docenti e personale scolastico.
La provincia della Spezia emerge come l’area più critica, con undici scuole che si trovano in una condizione di vulnerabilità, in assenza di quella documentazione che attesta la conformità agli standard minimi di sicurezza.
Davide Natale, segretario regionale del Partito Democratico e consigliere regionale, ha espresso profonda inquietudine e ha formalizzato un’interrogazione al Consiglio regionale, spinto dalla necessità di un’azione tempestiva e mirata.
L’analisi dettagliata rivela un quadro desolante.
Su un totale di circa 250 scuole spezzine, una quota significativa non è in regola: 34 mancano del documento di valutazione dei rischi, essenziale per l’identificazione e la mitigazione di potenziali pericoli, mentre 30 non dispongono di un piano di evacuazione, protocollo fondamentale in caso di emergenza.
Il numero di scuole provviste di agibilità è limitato a sole 31, un dato che evidenzia una carenza generalizzata.
Le centrali termiche, pilastri per il benessere ambientale e la salute degli occupanti, presentano un’aggiornamento del libretto di omologazione solo nel 99% dei casi.
Un preoccupante 50% delle strutture scolastiche risulta privo della certificazione di prevenzione incendi, mentre una percentuale simile non ha la SCIA antincendio e non vanta l’attestazione di rinnovo periodico di conformità antincendio.
È fondamentale sottolineare, come precisato da Natale, che queste cifre si riferiscono a complessi scolastici, spesso comprendenti più istituti all’interno dello stesso edificio, amplificando la portata del problema.
La denuncia non si limita alla constatazione del disagio, ma si proietta verso la ricerca di soluzioni concrete.
Si chiede alla Regione Liguria di quantificare gli investimenti propri destinati alla sicurezza scolastica, escludendo i finanziamenti europei e nazionali, per avere un quadro preciso dell’impegno regionale.
La proposta avanzata è l’allocazione di risorse specifiche, possibilmente attingendo al Fondo Strategico Regionale, per supportare i comuni più piccoli, che spesso si trovano in difficoltà nel garantire la conformità alle normative vigenti.
Un approccio proattivo, finalizzato a tutelare la sicurezza degli studenti, del personale docente e di tutto il corpo insegnante, si rende improrogabile.
La sicurezza delle nuove generazioni è un investimento nel futuro della Liguria, un imperativo morale e civile che richiede un’azione immediata e risolutiva.