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giovedì 23 Ottobre 2025

Sequestrati 400 kg di alimenti: rischio sanitario nel centro storico.

Un’ispezione congiunta della Polizia Locale della Spezia e dei tecnici del Servizio di Igiene Alimentare dell’ASL 5 ha portato alla scoperta e al sequestro di un notevole quantitativo di prodotti alimentari – 400 chilogrammi – all’interno di un esercizio commerciale situato nel cuore del centro storico.

L’intervento, frutto di una routine di controllo volta a salvaguardare la salute pubblica e garantire il rispetto delle normative vigenti, ha rivelato una situazione di grave irregolarità nella gestione e conservazione degli alimenti.
L’analisi condotta ha evidenziato la presenza di prodotti ittici, carni, frutta e verdura stoccati in condizioni inaccettabili.
Oltre alla mancanza di documentazione comprovante la loro tracciabilità – un aspetto cruciale per garantire la sicurezza alimentare e la responsabilità lungo l’intera filiera – gli alimenti erano conservati in congelatori non idonei o, in alcuni casi, direttamente a terra, esponendo i prodotti a contaminazioni e compromettendone la qualità.

Le irregolarità riscontrate configurano una violazione del Codice Alimentare, che disciplina rigorosamente le modalità di stoccaggio, conservazione e commercializzazione degli alimenti, con l’obiettivo primario di tutelare la salute dei consumatori.

Il titolare dell’esercizio commerciale è tenuto ora a procedere con la distruzione dei prodotti sequestrati, a proprie spese, una sanzione significativa che sottolinea la gravità della trasgressione.

L’accertamento delle violazioni si traduce in un ammanco economico per il commerciante, che dovrà inoltre far fronte a una somma complessiva di sanzioni pecuniarie, stimata in circa 3.500 euro.
Tuttavia, l’aspetto più rilevante dell’intervento della Polizia Locale è la proposta di una chiusura definitiva dell’attività commerciale.

Questa misura, se approvata, rifletterebbe una storia pregressa di inadempienze e ripetute violazioni delle norme igienico-sanitarie e amministrative, segnalando una strutturale incapacità o riluttanza a conformarsi agli standard minimi di sicurezza alimentare.
L’episodio riassume un problema più ampio che riguarda la responsabilità degli operatori del settore alimentare e l’importanza di controlli regolari e rigorosi per prevenire rischi per la salute pubblica e garantire la trasparenza lungo la filiera agroalimentare, un patrimonio da tutelare con la massima cura e attenzione.

La vicenda solleva interrogativi sulla gestione degli standard di sicurezza e sulla necessità di un approccio proattivo per garantire la tutela del consumatore e la legalità nel commercio di prodotti destinati all’alimentazione.

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