Genova ha scelto una svolta. Silvia Salis, a trentanove anni, assume oggi l’onere e l’onore di guidare il capoluogo ligure, dedicando la sua vittoria al padre, un atto che evoca un profondo legame affettivo e familiare. La sua elezione, sigillata al primo turno, rappresenta una netta inversione di tendenza rispetto al passato recente, relegando il candidato del centrodestra, Pietro Piciocchi, a un ruolo marginale, escludendolo addirittura dal ballottaggio.L’ascesa di Salis non è stata un evento prevedibile. Presentata dal Partito Democratico come una figura di spicco ma inaspettata, la sua candidatura ha catalizzato un’ondata di entusiasmo e ha messo in moto una coalizione inedita, il cosiddetto “campo largo”. Questa alleanza, forgiata con impegno e una visione condivisa, non si limita a includere i Cinquestelle, ma si estende ad Avs, Italia Viva (in rottura con l’orientamento passato), Azione, e +Europa, configurandosi come un’aggregazione politica di dimensioni tali da superare persino le dinamiche che hanno portato Alessandra Todde alla presidenza in Sardegna.La vittoria di Silvia Salis non è solo un successo personale, ma riflette un più ampio cambiamento nel panorama politico ligure. Il Partito Democratico, già protagonista di un successo alle elezioni regionali, consolida la sua leadership, dimostrando una capacità di mobilitazione e di aggregazione che ha sorpreso molti. La lista civica di Salis, con un risultato quasi all’8%, si posiziona come seconda forza all’interno della coalizione, testimoniando il forte appeal della sua figura, una figura che combina la competenza amministrativa, maturata anche in ruoli apicali come vicepresidente del Coni, con un percorso sportivo di eccellenza.Questa vittoria, oltre a segnare un punto di rottura con il passato, apre una fase di profondo cambiamento per Genova, un cambiamento che necessita di una leadership capace di mediare tra le diverse anime del campo largo e di tradurre le aspirazioni di un elettorato desideroso di cambiamento in concrete politiche pubbliche. L’attenzione ora si concentra sulle prossime mosse di Silvia Salis e sulla sua capacità di costruire un’amministrazione inclusiva e orientata al bene comune, in grado di rispondere alle sfide economiche, sociali e ambientali che attendono la città.
Silvia Salis Sindaca: Svolta a Genova, un Campo Largo Inatteso
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