Siulm Marina chiede tavolo interministeriale per il personale militare.

Il Siulm Marina, confederazione sindacale di categoria, ha intensificato l’azione volta a promuovere un’urgente revisione delle politiche di tutela del personale militare, attraverso una formale richiesta di istituzione di un tavolo interministeriale.

Questo organismo, sotto l’egida della Presidenza del Consiglio, dovrebbe assumere la responsabilità di affrontare, con approccio strategico e decisionale, le sfide emergenti legate alla contrattazione collettiva per il triennio 2025-2027 e la definizione di un sistema previdenziale dedicato, specificamente calibrato per le esigenze del comparto militare.
L’iniziativa, formalizzata in seguito a un incontro costruttivo con l’Ufficio Relazioni Sindacali dello Stato Maggiore della Difesa, riflette una crescente consapevolezza della necessità di evolvere le modalità di dialogo e rappresentanza sindacale all’interno delle Forze Armate.
I vertici sindacali, rappresentati dal Coordinatore Nazionale Antonello Ciavarelli e dal Segretario Generale per l’area Centro e Capitale Andrea Manzi, hanno evidenziato come la legislazione vigente limiti l’effettiva capacità delle associazioni professionali sindacali di svolgere un ruolo di interlocutore credibile e influente.

L’attuale quadro normativo, infatti, non riconosce pienamente il valore della rappresentanza sindacale militare, ostacolandone l’efficacia operativa.

Un punto cruciale sollevato dal Siulm Marina riguarda la condizione del personale volontario in ferma iniziale (VFI).
Questi militari, spesso in posizioni di significativa responsabilità, si trovano ad affrontare una condizione di precarietà contrattuale che incide negativamente sulla loro motivazione e sulla qualità del servizio offerto.
La proposta sindacale mira a ridurre questa precarietà attraverso un miglioramento del trattamento economico, l’introduzione di percorsi di stabilizzazione professionale e la creazione di opportunità di crescita di carriera, elementi essenziali per attrarre e trattenere talenti all’interno delle Forze Armate.

Al fine di garantire un’effettiva integrazione delle istanze sindacali nel processo decisionale, il Siulm Marina ha inoltre proposto un riposizionamento strategico dell’Ufficio Relazioni Sindacali, suggerendo la sua collocazione diretta presso il Gabinetto del Ministro della Difesa.

Questa scelta, a loro avviso, conferirebbe all’Ufficio un ruolo attivo e decisivo nella definizione delle politiche di personale militare, superando la sua attuale posizione di mera interlocuzione.
Parallelamente a questa azione di lobbying a livello centrale, il Siulm Marina ha avviato un confronto specifico con il Comando Generale delle Capitanerie di Porto, con l’obiettivo di definire una circolare applicativa che interpreti e attui in modo efficace il Decreto Limiti, garantendo chiarezza e uniformità nell’applicazione delle nuove disposizioni.

Questo impegno dimostra la volontà del sindacato di operare su diversi fronti, con l’obiettivo di tutelare al meglio gli interessi del personale militare e di promuovere un sistema di difesa nazionale efficiente e sostenibile.

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