Il porto della Spezia si appresta a vivere una fase di trasformazione epocale, segnata da un piano di sviluppo triennale 2025-2027 che prevede un investimento complessivo di 582 milioni di euro. Questa ambiziosa operazione, finanziata in parte (130 milioni) attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e per la restante parte (452 milioni) attraverso altre fonti di finanziamento, mira a ridefinire radicalmente la struttura portuale e a consolidarne il ruolo strategico nel contesto del Mar Ligure Orientale e più ampiamente, nel sistema economico nazionale.Il progetto non si limita a una mera modernizzazione infrastrutturale, ma si configura come una visione integrata che abbraccia diverse aree cruciali per la competitività e la sostenibilità di un porto moderno: sviluppo della mobilità sostenibile, potenziamento dell’intermodalità – che prevede l’integrazione di diversi mezzi di trasporto per la movimentazione delle merci – ottimizzazione della logistica integrata, rafforzamento della sicurezza e implementazione di nuove opere e dragaggi mirati a garantire la navigabilità e l’efficienza delle operazioni portuali.L’incontro tra la commissione regionale dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi) Liguria, presieduta da Luigi Zanti, e il commissario straordinario uscente dell’Autorità Portuale, Federica Montaresi, ha sottolineato come il Pnrr possa rappresentare un acceleratore significativo per la crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) nei prossimi due anni. Tuttavia, è emersa l’urgenza di un’accelerazione complessiva dei processi attuativi, un fattore critico anche per il porto della Spezia, per massimizzare l’impatto degli investimenti.Federica Montaresi ha esplicitamente definito questi interventi come “progetti ambiziosi” volti a rendere il sistema portuale “sempre più efficiente e competitivo”, con un’attenzione particolare all’integrazione di pratiche sostenibili che permettano una convivenza armoniosa con le comunità locali. Questa visione richiede un supporto finanziario solido e continuativo da parte del settore bancario, tradizionalmente ancorato al territorio e attento alle esigenze dell’ente portuale. La sinergia tra ente portuale e istituzioni finanziarie è considerata un elemento imprescindibile per la realizzazione degli obiettivi prefissati, garantendo la disponibilità di risorse e competenze specialistiche.Luigi Zanti ha ribadito la necessità di strumenti di agevolazione finanziaria sempre più efficienti, efficaci e coordinati, che facilitino l’accesso al credito per le imprese coinvolte nei vari bandi di investimento. Questo approccio mirato è fondamentale per ottimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili e per sostenere la crescita delle imprese che contribuiscono attivamente al piano di sviluppo. La disponibilità dell’Abi Liguria a collaborare con l’Autorità Portuale si pone come un segnale di fiducia nel futuro del porto della Spezia e nella sua capacità di generare crescita e occupazione. L’impegno congiunto tra istituzioni finanziarie, enti pubblici e imprese si configura come un motore propulsivo per il rilancio di un asset strategico per l’economia regionale e nazionale.
Spezia: 582 milioni per un porto nuovo e sostenibile
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