Lo Spezia subisce un tonante tracollo interno contro la Juve Stabia, incassando un umiliante sconfitta che si traduce in un coro di disapprovazione dalla curva bianconera.
Il risultato finale, 1-3, non rende giustizia alla superiorità mostrata dagli ospiti, che avrebbero potuto dilagare ulteriormente.
La partita si apre con un fulmine a ciel sereno: appena 90 secondi, una banale perdita di pallone sulla fascia destra favorisce Correia, che si presenta in area e infilza la rete con fredda precisione.
L’illusione di poter reagire si infrange al 19′, quando Carissoni, su calcio d’angolo, capitalizza l’occasione con un potente tiro al volo, segnando il raddoppio che sancisce il dominio stabiese.
L’inazione spezziana è palpabile, un’assenza di reazione che denota lacune tattiche e di spirito combattivo.
Solo l’inserimento di Soleri e Kouda all’intervallo suggerisce un tentativo di inversione di rotta, seppur tardivo.
La speranza di un ritorno in partita si ravviva al 59′, quando Soleri, di testa, trasforma un calcio d’angolo accorciando le distanze.
La gioia dura poco: a distanza di pochi istanti, Candellone, abile a ribadire in rete una respinta non perfetta della difesa, ristabilisce la doppia forbice, suggellando virtualmente la partita.
La restante metà di gioco è un susseguirsi di occasioni mancate e contropiedi pericolosi per la Juve Stabia, abilmente orchestrati per sfruttare le fragilità della retroguardia spezzina.
Burnete sfiora il gol con la traversa, mentre Soleri spreca due occasioni d’oro nel cuore dell’area.
Mascardi e Mateju, i due portieri, si rendono protagonisti con interventi provvidenziali per evitare un ulteriore arricchimento del passivo.
La prestazione dello Spezia, con soli due punti in classifica dopo quattro giornate, e tre partite giocate tra le mura amiche contro avversari ritenuti sulla carta alla portata, è motivo di profonda preoccupazione.
Questa sconfitta, più che un semplice risultato, rappresenta un campanello d’allarme sonoro per la società e per il tecnico D’Angelo, evidenziando la necessità di una profonda riflessione e di immediate azioni correttive, sia dal punto di vista tattico che, e soprattutto, in termini di mentalità e di impegno sul campo.
La situazione attuale richiede un’analisi impietosa dei limiti espressi e un ritorno immediato a una solida identità di gioco e ad una maggiore resilienza.