Il confronto con la prestazione contro il Bari, e in particolare quel secondo tempo disputato in inferiorità numerica, costituisce il punto di partenza per la preparazione della trasferta a Mantova.
Il tecnico dello Spezia, Roberto Donadoni, sottolinea come quella circostanza inattesa abbia paradossalmente evidenziato una capacità di adattamento e un’inventiva tattica che, in condizioni normali, potrebbero essere rimaste inesplorate.
Si apre ora un periodo cruciale per gli aquilotti, caratterizzato da una serie di scontri diretti con Sampdoria ed Entella, due compagini anch’esse impegnate nella lotta per la salvezza, e il loro esito si preannuncia determinante nell’economia complessiva di un campionato che ha avuto un avvio particolarmente arduo.
Donadoni esprime una chiara preferenza per un approccio metodologico focalizzato sull’auto-miglioramento piuttosto che sulla pediscolatura dell’avversario.
“La conoscenza delle loro dinamiche di gioco è un elemento importante, certo, ma la mia esperienza di calciatore mi ha insegnato che la performance ottimale si raggiunge quando si è completamente focalizzati sulle proprie competenze, riducendo al minimo la preoccupazione per le mosse altrui.
Non si tratta di concedere all’avversario il controllo del gioco, ma di avere una piena consapevolezza delle proprie potenzialità e di saperle esprimere al meglio.
” Questa filosofia si radica in un principio di autonomia tattica e di resilienza, dove la squadra è in grado di reagire e adattarsi anche in situazioni di svantaggio, trasformando le difficoltà in opportunità di crescita.
Il quadro delle indisponibilità resta complesso.
Soleri ed Esposito richiedono ancora tempo per il recupero, mentre Bandinelli è appena rientrato da un intervento chirurgico.
Hristov e Comotto sono anch’essi in fase di riabilitazione.
Le opzioni tattiche, quindi, sono limitate, con la possibilità di schierare un centrocampo a quattro o una difesa a quattro.
Tuttavia, la composizione dell’attacco pone una sfida specifica: la rosa a disposizione presenta caratteristiche che rendono difficile l’implementazione di un sistema offensivo con tre attaccanti.
“Dobbiamo, quindi, saper valorizzare al meglio il materiale umano che abbiamo a disposizione,” afferma Donadoni, evidenziando la necessità di flessibilità e ingegno nel trovare soluzioni efficaci.
L’attenzione si concentra sull’utilizzo al meglio delle risorse disponibili, con la probabile conferma del tandem Di Serio-Vlahovic in avanti, nella speranza che possano fornire la spinta offensiva necessaria per affrontare una partita cruciale.
La sfida è chiara: trasformare le limitazioni imposte dagli infortuni in un’occasione per dimostrare carattere e unità di intenti.








