Alle ore 11:36 del 14 agosto, la comunità di Torre del Greco si è raccolta in un silenzio commemorativo lungo corso Garibaldi, un rito annuale divenuto simbolo di memoria e attesa di giustizia per Giovanni Battiloro, Matteo Bertonati, Gerardo Esposito e Antonio Stanzione, le quattro giovani vite spezzate nel crollo del Ponte Morandi.
L’evento, promosso con dedizione dall’associazione Sviluppo Area Porto, trascende la semplice commemorazione per diventare un atto di impegno civile, un grido che si leva contro l’inerzia e l’oblio, richiamando istituzioni, rappresentanti religiosi, corpi di sicurezza, amministrazioni pubbliche e, soprattutto, le famiglie e gli amici delle vittime, a testimonianza di un lutto condiviso a livello locale e nazionale.
Il 14 agosto 2018, una vacanza estiva verso la Spagna si trasformò in un incubo per i quattro amici, travolti dalla tragedia che colpì il cavalcavia del Polcevera, un’infrastruttura che, a giudicare dai bilanci e dalle perizie successive, versava in condizioni di fragilità strutturale che avrebbero dovuto generare interventi urgenti e non tardivi.
La loro scomparsa, unitamente a quelle di altre 38 persone, ha lasciato un vuoto incolmabile e sollevato interrogativi cruciali sulla responsabilità collettiva e sulla necessità di garantire la sicurezza delle infrastrutture.
L’associazione Sviluppo Area Porto, guidata da Carlo Esposito, in collaborazione con l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Mennella, perpetua questo momento di riflessione, considerandolo un imperativo morale finché il processo di primo grado a Genova non avrà definito le responsabilità e accertato le dinamiche che hanno condotto alla catastrofe.
Il Comune, attraverso il supporto tecnico per la chiusura temporanea della strada e la deposizione di una corona di fiori, ribadisce il proprio impegno a sostenere le famiglie e a perseguire la giustizia.
La presenza del vicesindaco Michele Polese, unitamente a quella di altri assessori e rappresentanti istituzionali, testimonia la sensibilità dell’amministrazione verso la gravità della situazione e l’importanza di fornire risposte concrete.
Il rituale commemorativo assume un significato ancora più profondo con l’esposizione delle tele raffiguranti i quattro ragazzi, opere realizzate da amici e colleghi e precedentemente custodite presso il Forum dei Giovani.
Questo gesto simbolico, che trasforma l’arte in veicolo di memoria, arricchisce l’esperienza collettiva e permette di rievocare la vitalità e i sogni interrotti.
Il momento della preghiera, affidato al parroco Vincenzo Vitiello, eleva la commemorazione a un livello spirituale, offrendo conforto e speranza alle famiglie colpite dal dolore.
L’evento non si limita a un mero ricordo, ma si configura come un monito per il futuro, un invito a vigilare sulla sicurezza delle infrastrutture e a garantire che simili tragedie non si ripetano.
Il silenzio di corso Garibaldi, interrotto solo dalle sirene dei mezzi di soccorso, rappresenta un grido di speranza in un futuro più sicuro e giusto per tutti.
La vicepresidente del consiglio regionale Loredana Raia sottolinea l’importanza di questo dovere civico, l’urgenza di concludere il procedimento giudiziario e la necessità di onorare la memoria dei ragazzi con azioni concrete e durature.