L’apertura di un fascicolo d’indagine per omicidio stradale, attualmente a carico di persone sconosciute, segna l’inizio di un’indagine complessa volta a ricostruire le dinamiche che hanno portato alla tragica morte di Alessio Gaglia, vigile urbano genovese.
L’evento, che ha visto il suo motoveicolo di servizio impattare contro un’autovettura trasportante una donna e due minori, si è verificato mentre l’agente si stava recando sul luogo di un precedente incidente.
La Procura della Repubblica, rappresentata dalla dottoressa Daniela Pischetola, valuterà l’opportunità di disporre un’autopsia per accertare con precisione le cause del decesso e raccogliere elementi utili alla ricostruzione della vicenda.
Le prime indagini, condotte dalla Polizia Stradale, suggeriscono che l’agente Gaglia abbia attraversato l’incrocio di via Pedullà in condizioni che sollevano interrogativi sulla sua condotta.
A quanto pare, l’attraversamento sarebbe avvenuto con il semaforo rosso e con le sirene attive.
Numerose testimonianze raccolte dagli investigatori fanno riferimento a una velocità sostenuta, un aspetto che contraddice le direttive del regolamento interno alle forze dell’ordine, il quale impone, anche in situazioni di urgenza segnalata dall’utilizzo delle sirene, una riduzione della velocità in prossimità degli incroci.
La Procura si concentrerà su questo punto, esaminando attentamente la conformità della condotta dell’agente rispetto ai protocolli di sicurezza e ai principi fondamentali della prudenza alla guida.
Un ulteriore elemento di indagine riguarda la presenza di un furgone parcheggiato in divieto di sosta, il cui posizionamento avrebbe potuto compromettere la visibilità della conducente dell’autovettura coinvolta nell’incidente.
L’impatto, avvenuto all’altezza della ruota posteriore, porta gli inquirenti a ipotizzare che la vettura fosse già visibile al momento dello scontro, suggerendo, quindi, una mancata percezione del pericolo da parte dell’agente.
Alessio Gaglia, descritto dal Comando di Polizia Locale come un professionista esemplare, dedito al suo ruolo e apprezzato dai colleghi, lascia un vuoto nella comunità.
Il cordoglio si è espresso attraverso la visita della sindaca Silvia Salis, dell’assessora alla Sicurezza Arianna Viscogliosi, e di numerosi colleghi, compreso il vicecomandante facente funzioni Fabio Manzo, che si sono recati in ospedale prima del peggioramento delle condizioni dell’agente.
L’evento solleva interrogativi sulla gestione delle emergenze da parte delle forze dell’ordine e sulla necessità di una revisione dei protocolli di sicurezza, bilanciando l’urgenza della risposta alle chiamate con la garanzia della sicurezza di tutti gli utenti della strada.
La comunità attende ora risposte chiare e una piena luce sulla dinamica che ha portato a questa tragica perdita.