Il progetto del tunnel subportuale di Genova, cruciale per decongestionare il traffico e modernizzare la mobilità urbana, si trova ad affrontare un’emergenza finanziaria che rischia di compromettere l’intero piano di risarcimenti derivante dalla tragedia del Ponte Morandi.
L’iniziativa, originariamente stimata in 700 milioni di euro, ha visto una drammatica escalation dei costi, arrivando a sfiorare l’1,1 miliardo.
La consigliera comunale Vittoria Canessa Cerchi (Pd) ha sollevato in consiglio comunale la questione dei costi lievitati, aprendo un dibattito acceso che ha visto la sindaca Chiara Salis rispondere con fermezza, delineando la gravità della situazione.
La preoccupazione maggiore emerge da una comunicazione formale tra la sindaca e l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Arrigo Giana, in cui il gruppo esprime l’intenzione di compensare l’aumento dei costi attraverso una riduzione, anche temporanea, di alcune voci di investimento precedentemente a carico del concessionario.
Questo scenario riapre una ferita ancora fresca per la città: il ritorno al pagamento del pedaggio autostradale nel 2021, una misura che ha comportato una perdita annuale tra i 13 e i 15 milioni di euro.
La prospettiva di una riduzione delle opere di risarcimento, un impegno cruciale assunto da Autostrade, alimenta la crescente frustrazione e il senso di ingiustizia tra i cittadini.
L’accordo del 2021 prevedeva un pacchetto di investimenti complessivo di 1,4 miliardi di euro, distribuito su diverse aree strategiche: il tunnel della Val Fontanabuona, interventi per il porto, e iniziative per la mobilità, inclusa la digitalizzazione.
La lettera di Aspi, datata 21 luglio, ha innescato una risposta immediata e categorica da parte della sindaca, che ha ribadito l’intenzione di non rinunciare ai risarcimenti dovuti alla città a seguito del crollo del Ponte Morandi e ai conseguenti disagi.
Un elemento fondamentale dell’accordo prevede che, qualora i costi per il tunnel subportuale e quello della Val Fontanabuona superassero i 930 milioni di euro, tali costi andrebbero ridistribuiti attraverso un meccanismo di compensazione sui pedaggi a livello nazionale, escludendo la possibilità di gravare sulle opere prioritarie per Genova.
La sindaca Salis ha sottolineato l’assurdità di una simile inversione di tendenza, dato l’impegno economico già sostenuto dalla comunità.
Per affrontare la questione a livello nazionale, la sindaca è attesa domani a Roma per un incontro con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, con l’obiettivo di chiarire le posizioni e tutelare gli interessi della città, garantendo il pieno rispetto dell’accordo di risarcimento e assicurando la realizzazione delle opere cruciali per la rinascita di Genova.
Il futuro del progetto e la fiducia dei cittadini dipendono da questo confronto decisivo.