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domenica 26 Ottobre 2025

Turismo in Liguria: la Corte Costituzionale allenta i vincoli alberghieri

La sentenza n.

143 della Corte Costituzionale, depositata a seguito di un’udienza del 7 luglio, solleva un nodo cruciale nello sviluppo del settore turistico ligure: la rigidità dei vincoli di destinazione d’uso applicati alle strutture alberghiere.

Il verdetto, accogliendo le obiezioni sollevate dal Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Liguria, dichiara l’incostituzionalità di una parte dell’articolo 2, commi 2 e 4, delle leggi regionali 1/2008 e 4/2013, aprendo a una revisione delle dinamiche che regolano la trasformazione delle destinazioni d’uso degli immobili.
La questione nasce da una disputa legale promossa dal ‘River Park Hotel’ contro il Comune di Ameglia (Spezia), in seguito al rifiuto di un’istanza di svincolo dalla destinazione alberghiera.

L’hotel, gravato da perdite e oneri eccessivi, aveva richiesto la possibilità di modificare la sua attività, ma la rigidità della normativa regionale aveva impedito tale operazione.
Il cuore della decisione della Corte Costituzionale risiede nella constatazione che un vincolo di destinazione d’uso, quando applicato in modo indiscriminato, può risultare in contrasto con i principi fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana.
In particolare, la Corte ha evidenziato una violazione degli articoli 3 e 41.
Il principio di uguaglianza (art.
3) è leso quando la normativa impone un onere economico insostenibile per un operatore, senza tener conto delle peculiarità del suo caso specifico.

L’art.
41, che tutela la libertà di iniziativa economica privata, è altresì violato quando l’imprenditore si trova impossibilitato a prendere decisioni strategiche, anche se motivate da una comprovata necessità di adeguamento alle condizioni di mercato.

L’applicazione rigida del vincolo alberghiero, ignorando la reale sostenibilità economica dell’attività svolta, crea un contesto che disincentiva gli investimenti, ostacola l’innovazione e rischia di compromettere l’efficienza dell’offerta turistica ligure.

La decisione della Corte Costituzionale non intende, tuttavia, abolire i vincoli di destinazione d’uso, ma piuttosto rendere la loro applicazione più flessibile e sensibile alle esigenze del mercato.

La sentenza non elimina la possibilità di applicare tale vincolo, ma ne introduce un meccanismo di revisione che consente ai proprietari di immobili soggetti a tale onere di presentare un’istanza motivata e documentata di svincolo, dimostrando l’insostenibilità economica dell’attività ricettiva.

La Corte ha inoltre sottolineato l’importanza del principio di proporzionalità.
Le restrizioni alla libertà d’iniziativa economica devono essere giustificate da un interesse pubblico rilevante e devono essere commisurate alla finalità da raggiungere, evitando sacrifici eccessivi per gli operatori economici.

Un sistema di vincoli troppo rigido rischia di frustrare la possibilità di un adattamento dinamico del tessuto economico, penalizzando la competitività del territorio e generando inefficienze.
La sentenza apre dunque la strada a una rielaborazione della normativa regionale, in grado di bilanciare la tutela degli interessi pubblici con la garanzia della libertà di iniziativa economica e la promozione dello sviluppo turistico ligure.

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