giovedì 18 Settembre 2025
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Ucraino reduce dal conflitto: stalking, violenza e disturbi psichici in Liguria.

Un quadro inquietante emerge da una vicenda giudiziaria che coinvolge un cittadino ucraino di 47 anni, attualmente in processo per stalking, violenza sessuale e minacce aggravate.

La storia, radicata nella Liguria, intreccia elementi di conflitto bellico, ossessione amorosa e segnali preoccupanti di disagio psichico.
Secondo le indagini condotte dalla Procura, l’uomo, rientrato in Italia dopo aver partecipato attivamente al conflitto russo-ucraino nel 2022, aveva subito ferite in combattimento.
Il ritorno in Liguria nel 2024, apparentemente in cerca di una nuova stabilità, ha innescato una spirale di comportamenti ossessivi nei confronti della proprietaria di un locale notturno di Voltri, coetanea.
Il corteggiamento iniziale, respinto dalla donna che già intratteneva una relazione stabile, si è trasformato in un’insistente campagna di molestie e intimidazioni.
La progressione del comportamento dell’uomo è documentata da una serie di azioni sempre più invasive: iniziali manifestazioni di affetto sotto forma di doni e fiori, seguite da tentativi di forzata frequentazione del locale, culminati in minacce esplicite di morte.

L’escalation della violenza non si è limitata alla vittima principale; una dipendente del locale è stata oggetto di un’aggressione sessuale, forse frutto di una confusione dovuta alla somiglianza fisica con la proprietaria.
Un episodio particolarmente allarmante ha visto l’uomo intrappolare clienti e personale all’interno del locale, costringendoli a fuggire attraverso una via di servizio.
L’arresto ha portato alla luce ulteriori problematiche.
In ambiente carcerario, l’uomo ha manifestato comportamenti disturbanti, tra cui urla notturne e tentativi di danneggiare le infrastrutture igieniche, alimentando il sospetto di un disagio psichico preesistente.
Di fronte a questi elementi, il tribunale ha ritenuto necessario disporre una perizia psichiatrica, al fine di accertare la capacità dell’uomo di intendere e volere al momento dei fatti e di valutare la presenza di eventuali cause di non responsabilità legate a disturbi mentali.

La vicenda solleva, inoltre, interrogativi sulla possibile influenza delle traumatiche esperienze di guerra sul quadro psicologico dell’individuo e sulla sua capacità di adattamento al ritorno alla vita civile.

Il caso evidenzia la necessità di un’attenzione specifica nei confronti di coloro che hanno vissuto situazioni di conflitto armato e che possono aver bisogno di supporto psicologico per superare i traumi subiti.

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