Un atto di vandalismo ha colpito la sede provinciale del Partito Comunista Italiano a Santo Stefano Magra, in Via Cisa, segnando un episodio allarmante che trascende la sfera meramente partitica per investire i principi fondanti della convivenza democratica.
La distruzione dell’insegna, prontamente denunciata dal partito, rappresenta una ferita profonda nel tessuto sociale spezzino e solleva interrogativi inquietanti sul clima di intolleranza che, purtroppo, sembra insinuarsi in diverse aree del Paese.
La reazione del PCI, attraverso una nota ufficiale, condanna con fermezza questo gesto, definendolo “vile” e “inaccettabile”.
L’atto non deve essere interpretato isolatamente, ma come sintomo di un deterioramento del dialogo civile e del rispetto per le opinioni altrui.
Il partito sottolinea che l’azione mira a intimidire non solo la sua organizzazione, ma l’intera comunità democratica, colpendo al cuore i valori di libertà di espressione, pluralismo politico e partecipazione attiva che costituiscono i pilastri della Repubblica Italiana.
Questa aggressione, tuttavia, non dovrà innescare paura o disorientamento, bensì rafforzare la determinazione del partito a proseguire il suo impegno politico e sociale.
Il PCI ribadisce il suo ruolo di interlocutore privilegiato per le fasce più vulnerabili della popolazione – lavoratori, giovani, persone in difficoltà – con l’obiettivo di promuovere un futuro basato su giustizia sociale, solidarietà e pari opportunità.
L’auspicio è che l’episodio tragga spunto da una riflessione più ampia sulla necessità di contrastare ogni forma di violenza, di sopruso e di vandalismo, attingenti a periodi storici che la Repubblica ha compiutamente superato.
La risposta deve essere un rinnovato impegno a difendere i valori democratici, promuovendo un dialogo aperto, rispettoso e costruttivo, capace di arginare l’odio e la polarizzazione che minacciano la coesione sociale.
È imperativo che le istituzioni, le forze dell’ordine e l’intera cittadinanza si uniscano per sradicare queste manifestazioni di intolleranza e per riaffermare il primato della legalità e del rispetto reciproco.
La resilienza e la difesa dei principi democratici si nutrono, infatti, proprio dalla capacità di reagire con determinazione a tentativi di intimidazione e di offesa alla libertà.







