lunedì 15 Settembre 2025
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Ventimiglia: Genitori in sciopero contro il trasferimento di una maestra

Una mattina di inizio anno scolastico a Ventimiglia, la frazione di Roverino, specificamente la sezione Coccinelle dell’asilo, si è trovata al centro di un’inattesa e profonda crisi.
Un silenzio assordante ha sostituito il consueto vociare dei bambini diretti in classe: i genitori di circa ventotto alunni hanno deciso di non farli accedere all’aula, in segno di aperta contestazione nei confronti della decisione della dirigente scolastica, Antonella Costanza.
La vicenda ruota attorno al trasferimento della maestra, un’insegnante che aveva già accompagnato la stessa coorte di bambini attraverso il percorso educativo del primo e secondo anno.

L’aspettativa era quella di concludere un ciclo significativo, un percorso che avrebbe dovuto culminare con l’esperienza del terzo anno, un momento cruciale per la crescita e lo sviluppo dei più piccoli.
Nico Martinetto, portavoce dei genitori, consigliere comunale e presidente del Consiglio di istituto, sottolinea come si comprenda il potere decisionale della dirigente scolastica in merito agli incarichi e ai trasferimenti.

Tuttavia, la decisione presa appare priva di una logica apparente, generando profonda perplessità e preoccupazione.

Il nocciolo della questione risiede nell’affezione che i bambini, e le loro famiglie, hanno sviluppato nei confronti della maestra.

Questo legame, costruito nel tempo attraverso un rapporto di fiducia e collaborazione, è stato bruscamente interrotto da una decisione che, a detta dei genitori, è giunta inaspettata.

L’incontro preliminare all’inizio dell’anno, a pochi giorni dalla decisione di trasferimento, aveva lasciato presagire tutt’altro scenario, alimentando interrogativi sulle ragioni che hanno portato a un cambio improvviso.
La protesta dei genitori, che hanno annunciato la prosecuzione dello sciopero scolastico anche per il giorno successivo, riflette una profonda inquietudine.
La decisione di trasferire l’insegnante ha innescato una reazione a catena, con tre famiglie che hanno già manifestato l’intenzione di cambiare scuola per i propri figli, un segnale di gravità che testimonia il disagio generato.

Al di là della specifica vicenda, l’evento solleva interrogativi più ampi sul delicato rapporto tra istituzioni scolastiche, corpo docente e famiglie, e sull’importanza di garantire continuità e stabilità nel percorso educativo dei bambini.
La speranza di Nico Martinetto, e di tutti i genitori coinvolti, è che la dirigente scolastica possa rivedere la propria decisione, privilegiando il benessere e la serenità dei più piccoli e trovando una soluzione che possa ripristinare un clima di fiducia e collaborazione.
L’auspicio è che prevalga il principio di ascolto e la consapevolezza che la scuola non è solo un luogo di apprendimento, ma anche un ambiente di crescita affettiva e sociale fondamentale per il futuro dei bambini.

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