martedì, 24 Giugno 2025
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Violenza in Sanità: Aggressione Armata a Villa De Mari

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Un episodio allarmante di escalation emotiva e violenza ha recentemente scosso la struttura sanitaria Villa De Mari, nell’ambito dell’Asl 3 genovese, sollevando interrogativi urgenti sulla sicurezza del personale medico e amministrativo e sulla gestione delle tensioni all’interno del sistema sanitario. L’evento, prontamente denunciato dalla Uil Fpl, ha visto un paziente, frustrato da un rinvio della sua visita specialistica, reagire con un’irruzione aggressiva e intimidazioni armate.Il paziente, incapace di canalizzare la propria frustrazione attraverso i canali appropriati, ha manifestato la sua rabbia danneggiando la proprietà, tentanto forzature e infine minacciando con un coltello l’addetto alla reception, che stava cercando di richiedere soccorsi. La rapidità della fuga ha evitato un intervento immediato delle forze dell’ordine, ma l’episodio ha lasciato un segno profondo nella comunità sanitaria.Questo incidente, purtroppo, non è un’eccezione, ma si inserisce in un contesto più ampio di crescenti atti violenti nei confronti del personale sanitario. Sebbene i pronto soccorso siano tradizionalmente il fulcro di tali aggressioni, l’episodio di Villa De Mari sottolinea come la violenza si stia diffondendo in altre aree del sistema sanitario, colpendo infermieri, operatori amministrativi e, in generale, chiunque sia in servizio a contatto con il pubblico.La Uil Fpl esprime la propria ferma condanna per l’accaduto e ribadisce la sua solidarietà al personale coinvolto, riconoscendo il ruolo cruciale della loro professionalità e prontezza nel prevenire un’ulteriore escalation della situazione. La capacità di mantenere la calma e agire in modo appropriato in circostanze così stressanti testimonia l’alto livello di competenza e resilienza del personale sanitario, che opera spesso in condizioni di grande pressione.L’episodio di Villa De Mari rappresenta un campanello d’allarme che impone una riflessione approfondita sulle cause profonde di tali comportamenti e sull’adozione di misure concrete per garantire la sicurezza e la tutela del personale sanitario. Pur apprezzando gli sforzi già compiuti dalle direzioni sanitarie, è necessario implementare ulteriori iniziative di prevenzione e deterrenza, che vadano oltre le attuali misure di sicurezza.Si propone, in particolare, un potenziamento del servizio di vigilanza, con l’introduzione di personale di sicurezza qualificato in grado di intervenire prontamente in caso di emergenza. L’analisi di possibili miglioramenti nella gestione dei flussi dei pazienti, con l’obiettivo di ridurre i tempi di attesa e minimizzare le frustrazioni, potrebbe contribuire a prevenire escalation emotive. Inoltre, un’adeguata formazione del personale, incentrata sulla gestione dei conflitti e sulla comunicazione efficace, potrebbe fornire strumenti utili per affrontare situazioni delicate. Infine, è fondamentale promuovere una cultura della sicurezza all’interno delle strutture sanitarie, incoraggiando la segnalazione di comportamenti sospetti e garantendo la protezione del personale da eventuali ritorsioni. Solo un approccio integrato e multidisciplinare può contribuire a creare un ambiente di lavoro sicuro e sereno per tutti gli operatori sanitari.

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