La vibrante atmosfera della Piazzetta dei Corallini ha fatto da cornice, ieri sera, al concerto di Sergio Cammariere, evento di spicco del Festival Internazionale di Musica da Camera di Cervo.
La manifestazione, in una scelta lungimirante, ha ampliato la sua offerta culturale, accostando alla musica cameristica più colta generi diversi, con l’obiettivo dichiarato di coinvolgere un pubblico più ampio e variegato.
Un intento che si è rivelato ampiamente coronato, preludio a una programmazione ricca che culminerà venerdì con l’esibizione di Stefano Bollani.
Sergio Cammariere, cantautore di profonda originalità, si distingue per un linguaggio musicale complesso e stratificato.
La sua estetica artistica affonda le radici nel jazz, pur dialogando con suggestioni provenienti dalle sonorità sudamericane, creando un universo sonoro unico.
Pianista di maestria indiscussa, Cammariere è un improvvisatore di talento, capace di intessere melodie raffinate e tessiture armoniche evocative.
La sua voce, pur non possedendo una potenza vocale eclatante, è utilizzata con intelligenza e finezza, sfruttando al massimo le sue peculiarità timbriche per esprimere una gamma espressiva sorprendentemente ampia.
L’esecuzione, arricchita dalla presenza di due musicisti di assoluto valore, la violoncellista Giovanna Famulari e il sassofonista Daniele Tittarelli, ha offerto un caleidoscopio di emozioni.
Il concerto ha sapientemente alternato brani cantati a performance strumentali, composizioni inedite a successi consagrati, tra cui “Tempo perduto,” interpretato al Premio Tenco nel 1997, testimonianza di un percorso artistico costellato di riconoscimenti.
La scaletta ha abbracciato un repertorio ricco di poesia e raffinatezza, con brani come “La canzone dell’impossibile” e “Tema di Malerba,” per poi cedere il passo a momenti più leggeri e ironici, come “Cantautore piccolino.
” Quest’ultima, una vivace ballata, si configura come un omaggio giocoso a figure iconiche della canzone d’autore italiana e non solo, citando esplicitamente De Gregori, Bennato, Morandi, Dalla, De André, Lauzi, Endrigo e persino il grande Jacques Brel, in un collage di riferimenti che ne accresce il valore narrativo e l’originalità.
L’entusiasmo del pubblico si è tradotto in un’ovazione calorosa e in una serie di bis appassionati, culminati con un’interpretazione intensa di “Dalla pace del mare lontano” e con un inno di speranza e di denuncia contro ogni forma di conflitto.
In mattinata, nell’ambito di un’iniziativa didattica rivolta agli studenti del territorio, Cammariere ha avuto l’opportunità di interagire con alcuni giovani spettatori, anticipando alcuni temi del concerto e offrendo uno sguardo privilegiato sul suo processo creativo, consolidando ulteriormente il legame tra l’artista e la comunità locale.