Il Festival dell’Eccellenza al Femminile, una vetrina di arte e impegno sociale guidata da Consuelo Barilari, si appresta a celebrare la sua XXI edizione, a partire dal 15 ottobre.
Un evento di primaria importanza nel panorama culturale italiano, riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio immateriale, che quest’anno si focalizza sul tema complesso e universale della terra, intesa non solo come luogo fisico, ma come metafora di identità, radicamento, fertilità e resilienza.
La programmazione, ricca di 32 appuntamenti, si articola tra il Teatro Nazionale di Genova, un fulcro storico per il festival, e le iniziative speciali del progetto “Un Altro Lunedì”, che porta rappresentazioni nei centri antiviolenza in collaborazione con l’Udi, creando un ponte prezioso tra arte e sostegno alla donna.
Si aggiunge il debutto innovativo de “Le Eumenidi in piscina”, un’esperienza immersiva allo Stadio del Nuoto di Albaro che mescola teatro e spazio inusuale.
L’edizione si apre con una serie di spettacoli che, pur nell’ambito della comicità, affrontano tematiche profonde e spesso scomode.
“Age Pride” di Lidia Ravera, interpretato da Alessandra Faiella, scuote le convenzioni sull’invecchiamento, mentre “La moglie perfetta” di Claudia Trippetta e “Esagerate” di Cinzia Spanò analizzano le disparità di genere con sguardo acuto e disincantato.
“Ma che razza di Otello” di Lia Celi, con Marina Massironi, propone una rivisitazione audace di Shakespeare, e “Lei non sa cosa vuole” di Luisa Merloni, con Daniele Natali, esplora le complessità del desiderio e dell’identità femminile.
Il festival si distingue per l’attenzione riservata ai nuovi talenti e alla sperimentazione.
Sei spettacoli vedranno il debutto nazionale al Teatro Nazionale, tra cui spiccano “Processo alla democrazia”, un’indagine provocatoria sulla giustizia e il potere che coinvolge il procuratore Gian Carlo Caselli, il giornalista Marco Travaglio e voci della società civile; e “Bisogna lavorare l’argilla”, un toccante omaggio alla figura di Violeta Parra, cantautrice, poetessa e pittrice cilena.
Seguirà poi “Il gioco dell’universo”, ispirato a Dacia Maraini, che affronta il rapporto tra padre e figlia attraverso la drammaturgia di Maria Dolores Pesce, e “Armande sono io!”, dedicato all’opera di Carla Lonzi, una figura chiave del femminismo italiano.
L’offerta si arricchisce con “Rispost@ua” dell’ucraina Neda Nezhdana e “Controtempo” di Anna Dego e Anna Stante, un’opera che sfuma i confini tra danza e teatro.
Particolarmente significativa la presenza di Eugenio Barba, figura centrale del teatro contemporaneo e fondatore dell’Odin Teatret, con Julia Varley, sua collaboratrice storica.
Il loro spettacolo “Ave Maria” è un sentito tributo all’attrice cilena María Cánepa, un omaggio a una carriera dedicata alla ricerca e alla sperimentazione artistica.
Nonostante il successo di pubblico e l’importanza culturale del Festival, la decisione del Ministero della Cultura di ridurre il punteggio destinato al progetto ha destato perplessità e sconcerto, sottolineando le sfide che l’eccellenza artistica femminile continua ad affrontare nel panorama nazionale.
Il Festival dell’Eccellenza al Femminile, tuttavia, si conferma come un faro di innovazione, un luogo di incontro tra artiste, spettatori e idee, un impegno costante per un teatro che sappia interrogare il presente e illuminare il futuro.