Un viaggio sensoriale tra le anime del Brasile e del Portogallo, un’immersione profonda in un universo di suoni e parole che raccontano storie di resilienza, di bellezza struggente e di un ottimismo intrinsecamente malinconico.
Al Teatro della Tosse di Genova (sabato 4 ottobre, ore 21:15), *Lusomania Musical* si presenta come un’esperienza artistica inedita, un mosaico sonoro che intreccia la vibrante energia del Brasile con la profonda introspezione del Fado.
Questo progetto, curato da Abrasileirados (Alessandra Cabella, voce; Gioele Mazza, chitarra; Fabrizio Ciacchella, contrabbasso; Corrado ‘Dado’ Sezzi, percussioni; Claudio Capurro, sax alto), non è semplice concerto, ma una ricerca filologica, un’indagine appassionata sulla musica popolare brasiliana e sulla sua complessa relazione con l’identità nazionale.
Un’identità forgiata da secoli di storia, segnata da colonizzazione, schiavitù, dittature e un’incessante ricerca di libertà.
La musica brasiliana, in tutte le sue sfaccettature – samba, samba-canção, choro, bossa nova, fino alle più recenti espressioni del cantautorato – è lo specchio di questa storia.
Un racconto fatto di contrasti: la lussureggiante Amazzonia che convive con la brutalità della deforestazione, le influenze africane che permeano ogni ritmo, i colori saturi che si fondono con le ombre del passato.
Si percepiscono profumi intensi, sensazioni primordiali, un’eco costante della lotta per la giustizia sociale.
La serata propone un percorso musicale che spazia dalle composizioni iconiche di Ary Barroso e Pixinguinha alle melodie evocative di Geraldo Pereira, fino alle liriche profonde di Vinícius de Moraes, Paulo César Pinheiro, Chico Buarque, Aloysio De Oliveira, Aldir Blanc.
Si incontrano le armonie raffinate di Antônio Carlos Jobim, Luis Bonfá, Baden Powell, Carlos Lyra, João Bosco, Gonzaguinha, Edú Lobo, Toquinho, Joyce Moreno, Cristovão Bastos.
Ma *Lusomania Musical* non si limita a riproporre classici.
Il progetto intende svelare le radici etniche e linguistiche che nutrono questa musica, esplorando le connessioni nascoste tra Brasile e Portogallo, e persino rivelando suggestioni inaspettate in alcuni brani legati al tessuto musicale genovese.
Un’occasione unica per comprendere il Brasile nella sua autenticità, un ritratto vivido e appassionato di un popolo che ha saputo trasformare il dolore in bellezza, la resistenza in arte.