Il prestigioso Premio Paganini si appresta a celebrare la sua ultima edizione con una finale che promette scintille e rivelazioni.
Tre talenti prodigiosi, provenienti da tre culture musicali vibranti, si sfideranno sabato pomeriggio: Rino Yoshimoto, giovane violinista giapponese ventenne, Aozhe Zhang, diciassette anni e proveniente dalla Cina, e la coreana Hiun Seo Kim, quindici anni appena, una promessa musicale di eccezionale talento.
La semifinale, culminata ieri sera, ha visto la giuria, un panel di esperti di caratura internazionale presieduto dal maestro Uto Ughi e composto da figure di spicco come Pavel Berman, Pamela Frank, Mihaela Martin, Enzo Restagno, Sayaka Shoji e Ulf Wallin, impegnata in un arduo compito di selezione.
I candidati, tutti eccezionali, si sono distinti per tecnica impeccabile, profonda interpretazione e una personalità artistica inequivocabile, ma solo tre sono stati ritenuti pronti per l’atto finale.
L’età dei finalisti, straordinariamente giovane, sottolinea l’impegno del Premio Paganini nel coltivare e promuovere i talenti emergenti.
Oggi e domani, i tre violinisti si dedicheranno a prove conclusive con l’orchestra, un momento cruciale per affinare l’esecuzione dei due concerti che costituiranno la prova finale: un’opera di Paganini, a testimonianza della vocazione specifica del concorso, e un concerto di compositore diverso, che permetta di apprezzare la versatilità e la maturità artistica dei giovani musicisti.
Affrontare un concerto di Paganini, noto per la sua incredibile difficoltà tecnica e la sua esuberanza espressiva, unitamente ad un’opera di altro autore, rappresenta una sfida titanica.
È come affrontare una vetta inesplorata, dove la precisione, la passione e la resilienza sono requisiti imprescindibili.
Sabato, la tensione raggiungerà l’apice con la finale, che vedrà i tre giovani interpreti accompagnati dall’Orchestra dell’Angelo, diretta dal maestro Philipp von Steinaecker.
Un’occasione unica per il pubblico per assistere a un confronto di rara intensità.
La scelta dei concerti è sintomatica delle diverse sensibilità artistiche dei candidati.
Rino Yoshimoto, con il suo approccio raffinato ed elegante, interpreterà l’op.
77 in re maggiore di Brahms, mentre Aozhe Zhang e Hiun Seo Kim, entrambi con una profonda vena romantica, hanno optato per l’op.
35 in re maggiore di Čajkovskij.
La scelta, che testimonia la capacità di ciascuno di interpretare differenti linguaggi musicali, conferisce alla finale un ulteriore livello di interesse.
L’attesa è alta per il verdetto finale.
Il vincitore, oltre ad un premio in denaro di trenta mila euro, riceverà una serie di concerti in prestigiosi teatri italiani e internazionali, un trampolino di lancio verso una carriera brillante.
Come consuetudine, domenica pomeriggio, alle 18, i tre finalisti parteciperanno a un concerto di gala a favore dell’Istituto Gaslini.
Sarà un’occasione speciale, perché durante l’esecuzione del Concerto Paganiniano, il vincitore avrà l’onore di suonare “Il Cannone”, il leggendario violino di Niccolò Paganini, un simbolo del virtuosismo e dell’eccellenza musicale.