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venerdì 24 Ottobre 2025

Paganini: Ughi lancia l’allarme, tra talenti e crisi del sistema musicale.

Il Premio Paganini di Genova, quest’anno, si presenta come un crocevia di talenti eccezionali, un’edizione che esige non solo una tecnica impeccabile, ma anche una profonda interiorizzazione della musica e un’abilità comunicativa che solo la musica da camera può veramente affinare.

Parole del maestro Uto Ughi, figura di riferimento nel panorama violinistico mondiale e presidente autorevole della giuria, che rievoca con emozione le edizioni passate, come quella del 1977, quando a trionfare fu Ilja Grubert sotto lo sguardo attento di mentori del calibro di Leonid Kogan e Sandor Vegh.
Nonostante un atteggiamento storicamente critico nei confronti dei concorsi, Ughi riconosce il loro valore catalizzatore per la crescita musicale.
“La gara in sé non mi appartiene – ammette –, ma l’impulso che genera è innegabile”.

La competizione, però, solleva interrogativi complessi: come oggettivare la qualità interpretativa, come quantificare la sensibilità artistica?L’edizione corrente è caratterizzata da una predominanza orientale, un dato inequivocabile che riflette una crisi più ampia che affligge il sistema musicale europeo.

La mancanza di rappresentanza europea, riscontrata anche al concorso Chopin di Varsavia, è un campanello d’allarme, un sintomo di un disinvestimento culturale che mina le fondamenta della formazione musicale.

“In Italia, l’insegnamento della musica è in una fase di transizione – sottolinea Ughi –”.
Per invertire questa tendenza, la Fondazione guidata dal maestro ha avviato un percorso di rinnovamento, siglando un protocollo d’intesa con il Ministro Valditara, espressione di una volontà politica di rivalutare l’educazione musicale.

L’assenza di una solida base storica della musica nell’insegnamento, ad esempio, rappresenta una grave lacuna.
Il futuro della musica italiana passa anche attraverso l’iniziativa di un’orchestra nazionale dei licei musicali, un progetto ambizioso che vuole riconoscere il valore e l’impegno dei giovani talenti che dedicano la loro formazione alla musica.

Un’ulteriore concretizzazione dell’impegno della Fondazione è la masterclass dedicata ai finalisti del Paganini, che si terrà a Milano presso la Pinacoteca Brera, grazie al sostegno della Fondazione Venesio, un’occasione di crescita professionale e di scambio culturale.

Il legame di Ughi con Genova è profondo e radicato: la città è stata teatro di memorabili esibizioni e ha segnato tappe fondamentali della sua carriera.
Ricorda con affetto Enrico Costa, un appassionato collezionista di strumenti d’epoca e un amico prezioso, la cui finezza d’orecchio lo rendeva un esperto insostituibile nella ricerca di strumenti di pregio.
Infine, un ricordo che tocca l’anima: l’emozione di aver suonato il “Cannone”, uno strumento leggendario, un’esperienza che rimane impressa nella memoria come un momento di magia pura.
Un’eredità preziosa da custodire e tramandare alle future generazioni di musicisti.

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