La visita del principe Alberto di Monaco al castello del Paraxo, ad Andora, savonese, si configura come un evento simbolico, sigillo di un’opera complessa e ambiziosa di recupero storico e rigenerazione urbana.
La presenza del sovrano, accompagnato dall’ambasciatrice Anne Eastwood, insieme alle autorità regionali liguri, testimonia l’importanza strategica del progetto, sostenuto da un significativo investimento derivante dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il castello del Paraxo, per decenni immerso in uno stato di abbandono, è ora il fulcro di un intervento più ampio, un’iniziativa da venti milioni di euro volta a restituire vitalità e significato a un’area cruciale del territorio ligure.
La scelta di concentrare risorse e attenzione su questo luogo non è casuale.
Come sottolinea il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, in passato, luoghi come il Paraxo erano considerati zone di pregio, strategiche per la costruzione di insediamenti e castelli, riflettendo una profonda consapevolezza del loro valore intrinseco e della loro posizione privilegiata.
L’operazione di recupero va ben oltre la mera restaurazione.
Si tratta di una vera e propria rigenerazione, volta a creare un luogo dove la comunità possa ritrovare un senso di appartenenza, un punto di riferimento per la vita sociale, economica e ricreativa.
L’obiettivo è quello di valorizzare il patrimonio artistico e storico, integrando il castello in un contesto urbano vivace e dinamico, capace di attrarre visitatori e investimenti.
Il castello, legato alla storia dei Grimaldi – famiglia che ne fu proprietaria tra il 1248 e il 1251 – rappresenta un tassello fondamentale nella trama del passato ligure.
La sua riscoperta e la sua riqualificazione, attraverso un investimento di 1,2 milioni di euro, contribuiscono a rinsaldare i legami con la storia, creando un ponte tra le generazioni passate e future.
La presenza del principe Alberto di Monaco, erede di una dinastia millenaria, è un segno tangibile di questa connessione, un omaggio alla ricchezza e alla complessità del patrimonio ligure.
La memoria storica, come afferma il presidente Bucci, non è un mero esercizio di retorica, ma la base solida su cui costruire il futuro.
È attraverso la conoscenza delle proprie radici, delle proprie tradizioni e dei propri valori che una comunità può proiettarsi verso un domani più prospero e consapevole.
Il progetto del Paraxo, in questo senso, è un investimento nel futuro, un atto di responsabilità verso le generazioni che verranno, un invito a custodire e tramandare la straordinaria eredità culturale che ci è stata lasciata.
Il completamento del progetto, previsto entro il 2026, rappresenta un traguardo importante, ma soprattutto un nuovo inizio per un territorio che intende riscoprire il suo potenziale e costruire un futuro di crescita sostenibile e condivisa.








