Il Festival di Sanremo 2026 si preannuncia, almeno nelle sue linee guida generali, una riproposizione fedele alla formula collaudata dell’edizione precedente.
Una constatazione, velata da una punta di ironia, è stata espressa da Carlo Conti, direttore artistico e conduttore, durante un’intervista esclusiva al Tg1 delle 20, concessa tra le prove di “Tale e quale show”.
L’obiettivo primario, come anticipato con un sorriso, è ottimizzare i tempi del Festival, auspicando una conclusione anticipata che permetta una meritata pausa.
Un elemento che conferma la continuità con il passato è la conferma del format della serata delle Cover, un appuntamento che ha saputo generare dinamiche interessanti e momenti di grande spettacolo.
I cantanti in gara, i Big, avranno nuovamente la libertà di scegliere con chi duettare, aprendo a possibili collaborazioni inaspettate e interpretazioni originali.
La tanto attesa lista ufficiale dei partecipanti, come tradizione, verrà svelata al pubblico attraverso una presentazione al Tg1 nella prima domenica di dicembre, lasciando intendere la possibilità di un’anticipazione non ufficiale da parte dello stesso Conti, desideroso di alleggerire il carico di attesa.
Un cambiamento significativo riguarda la selezione delle Nuove Proposte, una vetrina sempre più importante per i giovani talenti emergenti.
Quest’anno, la composizione della categoria sarà ridefinita: due artisti saranno scelti attraverso l’iniziativa “Area Sanremo” e due saranno selezionati da “Sanremo Giovani”.
La risposta da parte degli aspiranti partecipanti è stata esuberante, con oltre cinquecento canzoni pervenute alla commissione musicale, ora impegnata in un processo di valutazione meticoloso.
Questo numero elevato sottolinea il crescente interesse e la crescente competitività nel panorama musicale emergente, promettendo una selezione particolarmente ardua e potenzialmente ricca di sorprese.
La commissione, consapevole dell’importanza di questa fase, si concentrerà sulla ricerca di brani originali, innovativi e capaci di rappresentare al meglio la ricchezza e la diversità della musica italiana contemporanea, guardando non solo alle tendenze del momento, ma anche alla capacità di creare un legame profondo con il pubblico.