Nella suggestiva cornice di Palazzo Bellevue, a Sanremo, si sono ripresi stamattina, poco dopo le 9, i cruciali incontri tra l’amministrazione comunale e la Radiotelevisione Italiana, tesi a definire i contorni dell’organizzazione delle prossime tre edizioni del Festival della Canzone Italiana di Sanremo, con la prospettiva di una successiva estensione fino al 2029.
La delegazione comunale, guidata dal sindaco Alessandro Mager e dall’assessore alle Manifestazioni, Antonio Sindoni, è affiancata da una commissione di valutazione, incaricata di analizzare nel dettaglio l’offerta presentata, e da una rappresentanza dirigenziale della Rai.
L’atmosfera è densa di attesa, la decisione, tanto attesa, dovrebbe concretizzarsi in una “fumata bianca” entro la giornata.
Questo scenario, apparentemente ordinario, si colloca in un contesto segnato da una recente e significativa revisione procedurale.
A dicembre 2023, una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria ha infatti invalidato l’affidamento diretto del Festival alla Rai, innescando una nuova fase di trasparenza e concorrenza.
L’amministrazione comunale, nel rispetto della sentenza e nell’ottica di garantire la massima correttezza e conformità alle normative vigenti, ha proceduto alla pubblicazione di una manifestazione di interesse, come formalmente richiesto.
La risposta, inevitabilmente, è pervenuta solo dalla Rai, unica interessata a partecipare alla competizione.
Si è quindi avviata una complessa fase negoziale, finalizzata a precisare le responsabilità, le risorse economiche coinvolte e le modalità operative che caratterizzeranno l’organizzazione del Festival.
Gli incontri non si limitano alla mera definizione di aspetti logistici e tecnici; essi implicano anche una profonda riflessione sul ruolo del Festival nel panorama culturale italiano, sul suo impatto socio-economico per la città di Sanremo e sulla sua evoluzione in un contesto mediatico in continua trasformazione.
La negoziazione verte su elementi chiave quali la ripartizione degli oneri finanziari, la gestione dei diritti televisivi, il coinvolgimento di sponsor e partner commerciali, la programmazione artistica e la promozione internazionale del Festival.
Si discute anche della sostenibilità ambientale dell’evento, integrando pratiche innovative volte a minimizzare l’impatto ecologico.
L’accordo che si sta definendo non è solo un contratto di servizi, ma una partnership strategica tra due istituzioni centrali nella cultura italiana, che mirano a garantire la continuità, la qualità e l’innovazione del Festival di Sanremo, un evento capace di generare emozioni, tendenze e un indiscusso patrimonio culturale nazionale.
L’auspicio è che il risultato di questa complessa trattativa possa consolidare il ruolo del Festival come vetrina musicale di eccellenza e motore di sviluppo per Sanremo e per l’intero Paese.