L’evoluzione del racconto televisivo italiano, e in particolare la sua declinazione nel format di Sanremo, sembra in costante dialogo con la sensibilità degli artisti che lo animano. Stefano De Martino, in un recente intervento a Dogliani, durante il Festival della Tv, ha espresso un pensiero che rivela questa dinamica, delineando una riflessione sul ruolo dell’interprete e la sua relazione con un’istituzione culturale come Sanremo.De Martino non sembra trovare, al momento, una piena corrispondenza tra la sua visione artistica e l’attuale configurazione del festival. Piuttosto che lamentare un’inadeguatezza personale, preferisce suggerire la possibilità di un’evoluzione reciproca: o il festival si adatta, o è lui a espandere i propri orizzonti creativi. Questa affermazione, lungi dall’essere un semplice capriccio, sottolinea un’aspettativa di autenticità e di spazio per l’innovazione, un desiderio di contribuire in maniera significativa a un evento che detiene un ruolo cruciale nel panorama mediatico nazionale.La sua carriera, segnata da successi come conduttore di “Affari Tuoi”, testimonia la sua capacità di cogliere e interpretare le esigenze del pubblico, costruendo un legame autentico con gli spettatori. Ripercorrendo il suo percorso, De Martino ammette di aver affrontato un percorso di adattamento, esprimendo soddisfazione per il momento attuale. L’idea di condurre Sanremo per due anni, un tempo relegata a un’utopia irrealizzabile, ora si presenta come un’eventualità auspicabile, ma che richiede tempo e maturità, sottolineando la necessità di “qualche capello bianco” come segno di esperienza e saggezza.L’elogio ricevuto da Renzo Arbore, pilastro della televisione italiana, rappresenta un riconoscimento prezioso e un omaggio a una tradizione di eccellenza. De Martino, consapevole del peso di tale apprezzamento, ne riconosce l’importanza, evidenziando come Arbore sia stato un architetto di un linguaggio televisivo che egli stesso ammira e aspira a emulare.L’affermazione di sentirsi gratificato dal fatto che qualcuno riesca a dedicargli anche solo un minuto di attenzione è un’ammissione di umiltà e un’espressione di profonda soddisfazione. È un segno di consapevolezza del proprio ruolo e dell’impatto che la propria presenza può avere sul pubblico, un riconoscimento della responsabilità che deriva dall’essere un volto noto e un punto di riferimento per milioni di spettatori. Questo sottolinea la profonda connessione tra l’artista e il suo pubblico, un legame che si nutre di fiducia, reciprocità e condivisione di emozioni.
Sanremo e gli artisti: De Martino tra evoluzione e tradizione.
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