La recente videoconferenza, che ha visto coinvolto il presidente della Regione e il Ministro, ha offerto uno scenario in evoluzione per il futuro dell’ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia.
Nonostante l’assenza di annunci immediati, la sindaca di Genova, Silvia Salis, ha delineato un percorso che culminerà nel consiglio comunale di Taranto a fine luglio, momento cruciale per la definizione dei contorni del piano industriale.
Successivamente, la presentazione alla Camera dei Deputati il 4 agosto segnerà una fase di maggiore trasparenza e divulgazione dei dettagli.
Un elemento imprescindibile per la fattibilità del piano resta l’individuazione di un solido partner industriale, un soggetto in grado di concretizzare gli investimenti necessari.
In questo senso, la sindaca ha espresso la richiesta, prontamente accolta dal Ministro, di un intervento diretto da parte del Ministero attraverso l’invio di esperti tecnici a Genova.
L’obiettivo è duplice: quantificare con precisione le potenziali ricadute occupazionali che deriverebbero dalla riqualificazione industriale, e valutare, con rigore scientifico, l’impatto ambientale derivante dall’introduzione di nuove tecnologie, come quella del forno elettrico.
La sindaca Salis ha sottolineato con forza la necessità di un approccio partecipativo, volto a coinvolgere attivamente la cittadinanza.
Questo percorso di dialogo e confronto non è visto come un mero adempimento formale, ma come un elemento essenziale per costruire consenso e favorire una comprensione diffusa delle implicazioni di questo complesso processo di trasformazione.
L’obiettivo è quello di dissipare dubbi, rispondere a interrogativi e garantire che le decisioni siano prese in un contesto di massima trasparenza e responsabilità, tenendo conto delle preoccupazioni e delle aspettative della comunità locale.
La piena comprensione dell’impatto tecnologico sul territorio rappresenta, dunque, un presupposto fondamentale per una transizione industriale sostenibile e socialmente accettabile.