Il declino di una logica frammentata, incapace di decifrare le complessità del presente, si manifesta nell’impotenza delle vecchie strategie. La persistente difficoltà nell’affrontare le sfide che gravano sul sistema portuale genovese e sull’intero tessuto industriale del Nord Italia richiede un cambio di paradigma, una rottura con approcci obsoleti. È imperativo generare una piattaforma dinamica, un ecosistema di dialogo continuo che trascenda le barriere settoriali, consentendo un confronto costruttivo e una risoluzione condivisa delle criticità.Gianluca Croce, presidente di Assagenti, durante la celebrazione degli 80 anni dell’associazione, ha proposto una visione audace: la creazione di un’alleanza strategica tra il comparto marittimo ligure e le industrie chiave di Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna. Non si tratta di un’aggiunta burocratica, un ulteriore organismo destinato a replicare le inefficienze esistenti, bensì di una vera e propria “stanza operativa”, una *control room* capace di tradurre le istanze del territorio in azioni concrete. Questa piattaforma, dotata di obiettivi misurabili e condivisi, dovrebbe agire come un vero e proprio “desk” dedicato alla risoluzione dei nodi cruciali che affliggono la competitività del sistema.Le priorità da affrontare sono molteplici e interconnesse. In primis, è necessario esercitare un forte impulso per accelerare la realizzazione delle infrastrutture portuali e logistiche, rimuovendo gli ostacoli burocratici e garantendo il rispetto dei tempi previsti. Parallelamente, si deve elaborare una strategia integrata per contrastare le congestioni del traffico merci, ottimizzando i flussi e adottando soluzioni innovative per migliorare l’efficienza operativa. L’innovazione tecnologica gioca un ruolo centrale in questa trasformazione. La digitalizzazione non è un obiettivo fine a sé stesso, ma uno strumento imprescindibile per migliorare la tracciabilità delle merci, ottimizzare la gestione delle risorse e favorire la collaborazione tra i diversi attori della filiera. Un elemento cruciale è la formazione del capitale umano. È indispensabile sviluppare un piano di formazione omogeneo, che integri le competenze del porto, della logistica e dell’industria, con un focus sulla crescita delle figure professionali necessarie per affrontare le sfide del futuro. Questo piano, ancorato nel tessuto genovese, dovrebbe promuovere l’apprendimento continuo e l’aggiornamento delle competenze, preparando i lavoratori alle nuove esigenze del mercato.L’ambizione è quella di riattrarre i traffici che oggi, attratti da scali del Nord Europa, si sottraggono al porto di Genova, riconquistando posizioni chiave nel panorama commerciale internazionale. Questa alleanza non è solo una questione economica, ma una questione di identità, di orgoglio, di volontà di costruire un futuro più prospero e competitivo per il Nord Italia. La chiave sta nel superare la frammentazione, nell’abbracciare la collaborazione e nel puntare a una visione comune.
Alleanza strategica: il Nord Italia riparte dal Porto di Genova
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