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sabato 8 Novembre 2025

Aurelia Bis Savona: Ferita Aperta, Monito per il Futuro.

La vicenda dell’Aurelia Bis savonese trascende la mera questione infrastrutturale, configurandosi come un simbolo emblematico delle fragilità strutturali che affliggono il territorio ligure e, più in generale, il sistema di pianificazione e realizzazione di opere pubbliche in Italia.

Lungi dall’essere un semplice ritardo, l’opera si è trasformata in una ferita aperta, un’emorragia di risorse e speranze per i quartieri di Valloria e La Rusca, aree urbane letteralmente sventrate da un cantiere in stato di abbandono da troppo tempo.

L’isolamento infrastrutturale, un problema cruciale per Savona, un comune costiero che aspira a un ruolo più dinamico all’interno della regione, è ironicamente esacerbato dalla stessa opera destinata a risolverlo.

L’Aurelia Bis, concepita per collegare più efficacemente il territorio e favorire lo sviluppo economico, si è paradossalmente trasformata in un ostacolo, un monito delle difficoltà incontrate nella gestione di progetti complessi e di lunga durata.

Il sindaco Marco Russo, con la sua richiesta di un incontro urgente con il viceministro Edoardo Rixi, Anas e i comuni interessati, non si limita a sollecitare informazioni, ma a denunciare una situazione di profonda incertezza che mina la fiducia dei cittadini e compromette il futuro della città.

Le richieste di Russo sono chiare e puntuali: un resoconto dettagliato degli eventi degli ultimi dodici mesi, la conferma formale della revoca dell’appalto e, soprattutto, una visione chiara dell’iter futuro, con un cronoprogramma preciso e vincolante per il completamento dell’opera.

È fondamentale che l’incontro non si limiti a un mero scambio di informazioni, ma si traduca in un piano d’azione concreto e trasparente.
La revoca dell’appalto, seppur necessaria, non deve lasciare spazio a un vuoto gestionale, ma deve essere l’occasione per ripensare l’approccio alla realizzazione dell’opera, coinvolgendo attivamente tutti gli stakeholder: amministrazioni locali, Anas, imprese, e, soprattutto, i cittadini.
Parallelamente all’accelerazione dell’iter di completamento dell’Aurelia Bis, è imperativo affrontare l’emergenza sociale e ambientale dei quartieri di Valloria e La Rusca.

La riqualificazione delle aree limitrofe al cantiere, attraverso interventi mirati e partecipati, non è solo una questione di compensazione per i disagi subiti, ma rappresenta un investimento strategico per il futuro della città.
Riqualificare le aree svuotate dal cantiere significa restituire dignità e speranza ai residenti, creando nuove opportunità di lavoro e sviluppo.

La storia dell’Aurelia Bis savonese deve servire da monito per il futuro, spingendo a una revisione profonda dei processi di pianificazione e realizzazione delle opere pubbliche, promuovendo una maggiore trasparenza, responsabilità e partecipazione dei cittadini.

Solo così sarà possibile evitare che opere destinate a promuovere il progresso e il benessere si trasformino in ferite aperte per il territorio.

L’urgente necessità è quella di trasformare il simbolo dell’Aurelia Bis da monito a promessa di sviluppo, restituendo a Savona la sua vitalità e il suo futuro.

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