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mercoledì 12 Novembre 2025

Contenzioso portuale: rischio catastrofe per Genova e l’Italia

La Sezione Terminal Operators di Confindustria Genova manifesta profonda preoccupazione per un potenziale contenzioso in atto all’interno delle aziende portuali genovesi, un’escalation derivante da rivendicazioni salariali retroattive da parte del personale.

La questione, innescata da una sentenza del Tribunale di Venezia che ha riconosciuto il diritto a integrazioni retributive significative per i dipendenti del Terminal Intermodale Venezia, solleva interrogativi di portata nazionale e mette a rischio la stabilità economica del sistema portuale italiano.

La decisione veneziana, che impone il versamento di differenze retributive per un periodo di diciotto anni, rappresenta un precedente potenzialmente esplosivo.
Gli operatori terminalisti genovesi, sotto la guida del presidente Luca Becce, evidenziano il rischio che questa sentenza possa innescare una valanga di richieste simili in altre realtà portuali, con conseguenze finanziarie catastrofiche per le imprese.

L’impatto economico di un contenzioso di tale portata non è da sottovalutare.

Le aziende si troverebbero improvvisamente gravate da debiti inattesi e non preventivati nei bilanci, compromettendo la loro capacità di investimento, la competitività e, in alcuni casi, la stessa sopravvivenza.

La situazione va oltre una semplice gestione del personale e si configura come un attacco alla stabilità finanziaria delle imprese, minacciando la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo del territorio.
La Sezione Terminal Operators di Confindustria Genova lancia un appello urgente ai sindacati, sollecitando una negoziazione collett’automazione dei processi’ottimizzazione dell’ottimizzazione della gestione dell’ottimizzazione delle operazioni’ottimizzazione dei processi’ott’ott’automazione dei processi’ottimizzazione dei processi’ottimizzazione dei processi’ottimizzazione dei processi’automazione dei processi.

Si tratta di un invito alla responsabilità e alla consapevolezza delle implicazioni di una battaglia legale prolungata, che rischia di danneggiare tutti gli attori coinvolti.

Il nodo cruciale risiede nella corretta interpretazione e applicazione dell’articolo 11 del Contratto Collettivo Nazionale dei Lavoratori dei Porti, che disciplina il trattamento economico delle ferie.

Le aziende si sono costantemente attenute a questa normativa, integrata dai contratti aziendali, per definire i livelli di retribuzione durante i periodi di ferie.
La sentenza veneziana, a detta dei terminalisti, getta ombre sul sistema di regolamentazione contrattuale, mettendo a rischio la sua validità e la possibilità per le imprese di adempiere a obblighi finanziari di tale portata.

La differenziazione tra retribuzione indifferibile, dovuta in ogni momento del rapporto di lavoro, e la retribuzione legata alla presenza effettiva al lavoro, è un principio fondamentale che rischia di essere messo in discussione.

L’appello è chiaro: occorre un confronto costruttivo e una revisione delle procedure negoziali per evitare che il contenzioso non comprometta il futuro del sistema portuale e l’economia locale.

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