L’economia del mare, o *blue economy*, emerge sempre più come un motore imprescindibile per la crescita e la competitività dell’Italia, un’opportunità strategica da cogliere per proiettare il nostro Paese in una posizione di leadership nel contesto europeo e globale. Il potenziale è indiscutibile, ma la sua piena realizzazione richiede un’azione coordinata e lungimirante, che vada oltre gli interventi incrementali e abbracci una trasformazione profonda e strutturale.Non si tratta semplicemente di modernizzare le infrastrutture portuali, sebbene ciò rappresenti un tassello fondamentale. La vera sfida risiede nella creazione di un ecosistema integrato, in cui porti intelligenti e intermodali fungano da nodi cruciali di una rete logistica nazionale, capace di intercettare flussi commerciali sempre più complessi e dinamici. Questa connettività avanzata deve essere accompagnata da flotte marittime efficienti e sostenibili, orientate a ridurre l’impatto ambientale e ad adottare tecnologie innovative, come l’utilizzo di carburanti alternativi e l’elettrificazione delle imbarcazioni.La portualità, in particolare, deve essere ripensata come fulcro propulsivo del sistema Paese, non solo in termini di movimentazione merci, ma anche come polo di innovazione, ricerca e sviluppo. Un porticello del genere deve necessariamente essere capace di accogliere le sfide poste dalla transizione energetica e dall’evoluzione dei modelli di consumo.Un elemento cruciale per il successo di questa trasformazione è una riforma radicale della governance portuale. Il modello attuale, spesso frammentato e caratterizzato da una pluralità di soggetti con competenze diverse, si rivela inadeguato a gestire la complessità del settore. È necessario un sistema di governance unitario e partecipativo, che coinvolga attivamente le rappresentanze economiche locali, le istituzioni e i territori, favorendo la condivisione di strategie e investimenti.L’economia del mare non è solo un’opportunità economica, ma anche un’occasione per costruire un nuovo modello di crescita industriale, più sostenibile, inclusivo e resiliente, che valorizzi il patrimonio culturale, storico e naturale del nostro Paese. Questo richiede una visione strategica a lungo termine, un approccio pragmatico e la condivisione di responsabilità tra tutti gli attori coinvolti. La sfida è ambiziosa, ma il potenziale di crescita e sviluppo che essa offre è troppo importante per essere ignorato. Il futuro dell’Italia è intimamente legato alla sua capacità di sfruttare al meglio il suo patrimonio marittimo, convertendolo in un motore di prosperità e progresso per le generazioni future.
Economia del Mare: L’Italia verso una Leadership Blu.
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