Genova si proietta verso il futuro come nodo cruciale nell’era digitale, un crocevia strategico per i cavi sottomarini che veicolano l’essenza del XXI secolo: i dati.
Questi fili invisibili, veri e propri nervi del sistema informativo globale, costituiscono una risorsa vitale, ma anche una vulnerabilità critica che richiede attenzione e protezione costanti.
La sicurezza di queste infrastrutture, bersaglio sempre più frequente di attacchi sofisticati, rappresenta una sfida imprescindibile per l’Italia e per l’Europa.
La dipendenza dai dati, elemento fondante dell’economia contemporanea, impone un ripensamento profondo delle strategie di difesa cibernetica.
Non si tratta più di reagire agli eventi, ma di anticiparli, di sviluppare un’intelligenza collettiva capace di comprendere le dinamiche complesse che governano il panorama delle minacce informatiche.
L’Europa, in particolare, deve assumere un ruolo proattivo, consolidando la sua sovranità digitale e promuovendo un ecosistema di sicurezza resiliente.
La Liguria, e in particolare Genova, possiede un patrimonio di eccellenze tecnologiche che possono contribuire in modo significativo a questo sforzo.
L’esperienza consolidata nel settore marittimo, l’innovazione nella robotica sottomarina, le competenze avanzate nell’ingegneria dei materiali: tutte queste risorse possono essere mobilitate per proteggere e potenziare le infrastrutture digitali.
Non si tratta solo di sviluppare nuove tecnologie, ma anche di formare professionisti qualificati, capaci di interpretare i segnali di pericolo e di rispondere efficacemente alle emergenze.
La sindaca di Genova, Silvia Salis, ha sottolineato l’importanza di questo impegno, ribadendo la volontà della città di giocare un ruolo attivo nella costruzione di un futuro digitale sicuro e prospero.
La collaborazione tra istituzioni, imprese e centri di ricerca è fondamentale per trasformare la sfida in un’opportunità, per creare valore e per rafforzare la posizione di Genova come polo d’eccellenza nel panorama internazionale.
La Liguria non può limitarsi a essere una “location” privilegiata per l’attracco di questi cavi, ma deve aspirare a diventare un centro di competenza riconosciuto a livello globale, un punto di riferimento per la protezione delle infrastrutture critiche e per l’innovazione nel campo della sicurezza cibernetica.
Il futuro di Genova, e in parte quello dell’Europa, dipende dalla capacità di affrontare questa sfida con determinazione e lungimiranza.








