Il Commissario Straordinario dell’Autorità Portuale di Genova, Matteo Paroli, ha delineato durante il panel “Potenziare la Blue Economy: opportunità e roadmap di sviluppo” nell’ambito del Forum Ambrosetti, una visione strategica per il sistema portuale ligure, fondata su tre pilastri fondamentali, arricchiti da un’attenzione prioritaria allo sviluppo infrastrutturale. Questi pilastri non sono semplici aggiunte, ma componenti integranti di un progetto di trasformazione più ampio.Paroli ha posto l’accento sull’ineludibilità della transizione energetica, non più un’opzione differibile, ma una condizione sine qua non per preservare e accrescere la competitività della portualità italiana. In questo contesto, il Gas Naturale Liquefatto (GNL) emerge come una soluzione transitoria cruciale, affiancata da una riflessione a lungo termine sull’impiego di tecnologie nucleari di nuova generazione, considerate potenziali catalizzatori per un percorso di decarbonizzazione compiuto e tecnologicamente avanzato. L’impegno è quello di creare un ecosistema portuale autosufficiente dal punto di vista energetico, capace di competere a livello internazionale e di non costringere gli armatori a cercare rifornimenti all’estero.La sostenibilità, intesa come principio trasversale, permea ogni aspetto della visione portuale. Un approccio integrato è essenziale per bilanciare l’efficienza operativa con la tutela dell’ambiente, e si concretizza in progetti infrastrutturali ambiziosi come la nuova diga foranea di Genova, progettata per consentire l’accesso al porto commerciale storico anche alle navi portacontainer di ultima generazione, riducendo al minimo l’impatto ambientale.L’innovazione digitale, in particolare l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale (IA), assume un ruolo determinante nell’ottimizzazione della gestione portuale. A Genova, con i suoi numerosi corsi d’acqua, l’IA potrà monitorare in tempo reale i fondali, prevedendo e mitigando l’accumulo di sedimenti, ottimizzando di conseguenza le operazioni di dragaggio e riducendo i costi. Questa capacità predittiva, alimentata da dati costantemente aggiornati, consentirà una gestione proattiva, prevenendo potenziali problemi e massimizzando l’efficienza.La sinergia tra transizione energetica e digitale è stata sottolineata come elemento chiave per il futuro dei porti liguri. Non si tratta solo di modernizzazione e competitività, ma di un salto di qualità verso un modello portuale più intelligente e sostenibile.I dati recenti confermano il dinamismo del sistema portuale ligure: 4,1 milioni di TEU movimentati (+4,6%) e 76 milioni di tonnellate di merci (+0,7%), che rappresentano rispettivamente il 34% e il 15,8% dei volumi nazionali. Questi risultati testimoniano il ruolo trainante del sistema portuale ligure nello sviluppo economico del territorio, un ruolo che si consolida con l’adozione di strategie innovative e sostenibili. L’impegno è quello di rafforzare ulteriormente questo ruolo, posizionando i porti liguri come modelli di eccellenza nel panorama internazionale della Blue Economy.
Genova: Paroli traccia la rotta per un porto green e digitale.
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