Il rapporto con Landini rimane improntato a una reciproca stima, sebbene emerga la necessità di un confronto approfondito riguardo agli eventi accaduti a Genova in relazione alla vicenda Ilva.
La versione fornita dall’organizzazione di Landini, che descrive l’alterco come una “discussione animata”, appare a Bombardieri insufficiente a rendere giustizia alla gravità della situazione.
L’immagine di due delegati della Uil costretti a ricorrere alle cure ospedaliere con prognosi che si estendono per un ventina di giorni, evoca scenari ben più distanti da una semplice animazione dialettica.
L’episodio genovese non costituisce un mero dettaglio da liquidare con superficialità; si tratta di una questione che impone un’indagine puntuale e trasparente, che vada al di là delle relazioni personali e coinvolga l’intera architettura sindacale.
La Uil, con fermezza, rifiuta qualsiasi forma di intimidazione e si riserva il diritto di richiedere chiarimenti a tutto campo.
Un aspetto cruciale che merita particolare attenzione è il ruolo di Lotta Comunista all’interno dell’azienda e le dinamiche che intercorrono tra questa organizzazione e le altre sigle sindacali.
Un’analisi approfondita di questi fattori potrebbe rivelare elementi inattesi e contribuire a gettare luce sulle responsabilità che hanno portato all’escalation della tensione.
Bombardieri sottolinea che, nonostante la delicatezza della situazione, i canali di comunicazione rimangono aperti e che si avrà la possibilità di affrontare la questione con calma e obiettività, confidando in un chiarimento che possa rafforzare i rapporti tra le diverse organizzazioni sindacali e prevenire il ripetersi di simili episodi.
La necessità di un’indagine imparziale e completa è prioritaria per tutelare i lavoratori e garantire il rispetto delle regole democratiche all’interno del contesto aziendale.






