Il Padiglione Italia a Expo Osaka 2025 ha ospitato un convegno di rilevanza strategica, “La Valorizzazione dell’Economia del Mare”, promosso dal Ministero delle Politiche del Mare.
L’evento, che ha segnato un punto di incontro tra Italia e Giappone, si è aperto con i discorsi istituzionali dell’Ambasciatore Mario Andrea Vattani, Commissario Generale dell’Italia all’Expo, dell’Ambasciatore d’Italia in Giappone Gianluigi Benedetti, del Viceministro giapponese Yoshimichi Terada e del Ministro delle Politiche del Mare, Sen.
Nello Musumeci, sottolineando l’importanza di una cooperazione rafforzata in questo cruciale settore.
Il convegno ha avuto come focus principale l’esplorazione delle opportunità e delle sfide che caratterizzano l’economia blu, con particolare attenzione all’eccellenza italiana nella nautica da diporto.
Piero Formenti, Presidente di Confindustria Nautica, ha illuminato come questo comparto non sia semplicemente un’industria, ma un’espressione autentica dell’identità nazionale, un connubio virtuoso tra tradizione artigianale, patrimonio culturale, design innovativo e un profondo rispetto per l’ambiente marino.
La sessione dedicata all’industria nautica italiana ha approfondito il suo percorso dalla leadership globale alle nuove sfide economiche, sociali e ambientali.
I quattro pilastri fondamentali che ne definiscono la forza e l’unicità sono stati analizzati con dettaglio: il ruolo cruciale del capitalismo familiare, che garantisce continuità e investimenti a lungo termine; l’orgoglio per il patrimonio culturale e la sua reinterpretazione in chiave contemporanea; la costante ricerca di design impeccabile e attenzione maniacale per i dettagli, elementi che elevano i prodotti italiani a icona di stile; e le solide identità territoriali, che alimentano la creatività e la specializzazione produttiva.
L’impatto economico della nautica da diporto è stato quantificato con dati significativi.
Mentre l’export dell’intera manifattura italiana ha visto una crescita del 55% nel decennio 2014-2024, l’export del settore nautico ha registrato un incremento straordinario dell’119%, evidenziando la sua capacità di generare valore aggiunto e di contribuire in modo determinante alla crescita del PIL nazionale.
Questa performance eccezionale riflette non solo la qualità dei prodotti italiani, ma anche la capacità di adattarsi alle mutevoli esigenze del mercato globale e di anticipare le tendenze future, come la crescente domanda di imbarcazioni sempre più sostenibili e tecnologicamente avanzate.
Il convegno si è concluso con un appello all’innovazione e alla collaborazione per affrontare le sfide legate alla sostenibilità, alla digitalizzazione e alla formazione di nuove competenze, mirando a consolidare il ruolo dell’Italia come leader mondiale nell’economia del mare.