Il corteo, un fiume umano partito dalle ceneri dell’ex Ilva e confluito a Palazzo di Città, ha sancito oggi un atto di indirizzo inequivocabile: la voce dei lavoratori, finalmente, si fa sentire.
Fim, Fiom e Uilm hanno consegnato al sindaco Bitetti un documento che non è un semplice elenco di richieste, ma la sintesi di anni di sofferenza, di incertezze e di promesse disattese.
Si tratta di un appello urgente a interrompere il proliferare di narrazioni opportunistiche, spesso strumentali, che hanno oscurato la realtà di una comunità intera.
Per troppo tempo, le prospettive sul futuro di Taranto e del suo territorio sono state dominate da visioni idealizzate, elaborate al di fuori della concreta esperienza di chi ha sopportato il peso di una vertenza industriale irrisolta da tredici anni.
I lavoratori, pilastri silenziosi di un’economia fragile e martoriata, hanno pagato un prezzo altissimo in termini di salute, dignità e futuro.
Ora, rivendicano il diritto di essere protagonisti attivi e decisivi nella costruzione di un nuovo percorso.
L’offerta vincolante dei fondi finanziari statunitensi ha, inaspettatamente, evidenziato un errore strategico: la frettolosità con cui è stata perseguita la vendita dell’ex Ilva, senza prima aver definito e implementato un piano di ripartenza solido e condiviso.
Questo episodio sottolinea l’importanza cruciale di un approccio ponderato e partecipativo, che metta al centro i diritti e le esigenze dei lavoratori.
I sindacati metalmeccanici ribadiscono la necessità di un intervento governativo coraggioso e proattivo.
Non si tratta solo di una dismissione graduale degli impianti più inquinanti, ma di una vera e propria riconversione industriale, orientata verso la decarbonizzazione e la creazione di nuove opportunità di lavoro.
Un piano industriale sostenibile, caratterizzato da tempi certi e responsabilità chiaramente definite, è un imperativo non negoziabile.
La città di Taranto, dilaniata da divisioni e conflitti, necessita di una profonda ripresa di coscienza collettiva.
Il documento sindacale è un invito a superare le barriere ideologiche e le appartenenze politiche, per agire come una vera comunità, unita dalla volontà di costruire un futuro migliore.
La transizione ecologica e sociale non è un optional, ma una sfida imprescindibile che richiede un impegno corale e una visione a lungo termine.
Il tempo delle parole è finito; è il momento dell’azione, della responsabilità condivisa e della speranza.
È ora di ricostruire, insieme, un Taranto più giusta, più verde e più prospera.






