Nel 2024, l’economia ligure ha manifestato una crescita anemica, attestandosi allo 0,5%, un dato che, pur positivo, denota una decelerazione rispetto all’anno precedente e un andamento inferiore alla media nazionale. Questa sottile espansione si dipana in un contesto globale permeato da incertezza, aggravata da conflitti internazionali e da una crescente frammentazione del commercio globale, fattori che offuscano le prospettive future e impongono un approccio prudente nella pianificazione economica.L’analisi di Bankitalia, pilastro dell’osservatorio economico regionale, evidenzia un quadro articolato, con performance settoriali eterogenee. Il comparto industriale registra un aumento marginale della produzione, mentre il settore delle costruzioni, sostenuto dagli investimenti infrastrutturali finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), mostra un incremento, sebbene meno vigoroso rispetto al 2023. Il terziario, perno cruciale dell’economia ligure, si stabilizza, con una crescita modesta delle presenze turistiche, contrastata da un calo dei passeggeri, in parte attribuibile ai lavori in corso nei porti di Genova e La Spezia, nodi logistici di primaria importanza.Nonostante le turbolenze internazionali, una nota positiva giunge dal settore dei traffici marittimi, che hanno mostrato una ripresa dinamica, con una crescita particolarmente accentuata (+4,6%) per i container, grazie al significativo aumento del transhipment, fenomeno che consolida il ruolo della Liguria come hub logistico strategico nel Mar Mediterraneo. Il mercato del lavoro, in linea con un quadro nazionale più ampio, presenta segnali incoraggianti, con un aumento delle assunzioni a tempo indeterminato e una crescita delle retribuzioni, elementi che, unitamente al rallentamento dell’inflazione, hanno contribuito a un aumento dell’1,4% del reddito disponibile lordo delle famiglie, segnale di un miglioramento del potere d’acquisto.Secondo Raffaella Di Donato, direttrice della sede di Genova di Bankitalia, “la crescita regionale, pur positiva, è stata piuttosto contenuta, inferiore a quella nazionale e in rallentamento rispetto all’anno precedente, riflettendo una diversificazione di performance settoriali.” Si osserva inoltre una contrazione dei depositi bancari, soprattutto quelli detenuti dalle famiglie, sebbene parallelamente si registri un flusso di capitali verso i titoli di stato, indicando una ricerca di maggiore sicurezza e rendimento. Le imprese, al contrario, mantengono elevati livelli di liquidità.Il contesto geopolitico attuale proietta un’ombra di incertezza, rendendo difficile una previsione precisa. Le politiche commerciali internazionali rappresentano una variabile cruciale e potenzialmente destabilizzante per l’economia italiana e, in particolare, per una regione come la Liguria, la cui prosperità è intrinsecamente legata ai flussi commerciali. La recente diminuzione delle esportazioni, soprattutto verso gli Stati Uniti, evidenzia la vulnerabilità dell’economia ligure rispetto a misure protezionistiche e a modifiche delle politiche commerciali. Questa criticità, pur non essendo esclusiva della Liguria, si manifesta a livello più ampio dell’economia italiana e, più in generale, europea, richiedendo un’attenta analisi e una strategia di mitigazione dei rischi. La capacità di adattamento e la diversificazione dei mercati di sbocco si configurano come fattori chiave per affrontare le sfide del futuro e preservare la competitività del sistema economico regionale.
Liguria, crescita lenta: analisi e sfide per il 2024
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