La Liguria si è fermata in una giornata di mobilitazione unitaria, testimonianza tangibile della crescente frustrazione dei lavoratori del settore igiene ambientale.
Lo sciopero, indetto congiuntamente dalle sigle sindacali Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel, ha paralizzato l’intera regione, articolandosi in presidi e manifestazioni che hanno visto la partecipazione di un numero significativo di addetti.
Punti nevralgici della protesta sono stati Genova, con un corteo che ha occupato simbolicamente il sito del dismesso cantiere della Volpara, Ventimiglia, con un sit-in davanti al palazzo comunale, Savona, dove i manifestanti si sono radunati davanti alla Prefettura, e La Spezia, con un blocco davanti alla sede della multiutility Iren.L’azione di protesta non rappresenta una mera rivendicazione salariale, sebbene la questione del recupero del potere d’acquisto, eroso dall’implacabile inflazione, costituisca una componente cruciale.
Il conflitto con le associazioni datoriali – Utilitalia, Cisambiente-Confindustria, Assoambiente e le Centrali Cooperative – si concentra su una piattaforma negoziale ben più ampia, volta a garantire condizioni di lavoro dignitose e un futuro sostenibile per il settore.
Il nucleo centrale delle richieste sindacali si articola intorno a un’urgente revisione delle politiche di investimento, focalizzata su aree vitali per il benessere e la sicurezza degli operatori.
Si rivendica un miglioramento radicale delle misure di prevenzione e protezione sul lavoro, con l’obiettivo di ridurre significativamente il rischio di infortuni e malattie professionali, spesso legati alle condizioni operative gravose e ai ritmi di lavoro intensi.
L’attenzione si estende al rafforzamento del sistema di welfare aziendale, con l’introduzione di servizi e benefit volti a sostenere la qualità della vita dei lavoratori e delle loro famiglie.
Un elemento chiave della piattaforma negoziale è la richiesta di una profonda rivalutazione del lavoro, attraverso un sistema di classificazione del personale che tenga conto delle reali competenze, delle responsabilità assunte e del livello di specializzazione acquisito.
Questo sistema dovrebbe premiare l’esperienza e la professionalità, riconoscendo meritori e incentivando la formazione continua.
Inoltre, i sindacati sottolineano l’importanza di garantire una maggiore tutela per i lavoratori impiegati tramite appalti, spesso penalizzati da condizioni contrattuali meno favorevoli e da una minore protezione nei confronti dei rischi lavorativi.
Si richiede pertanto un’armonizzazione delle condizioni contrattuali e un rafforzamento dei controlli per contrastare fenomeni di sfruttamento e dumping salariale.
La mobilitazione, dunque, si configura come un’azione complessiva per il miglioramento delle condizioni di lavoro e la dignità del lavoro nel settore dell’igiene ambientale ligure, ben oltre una semplice rivendicazione economica.






