L’industria nautica italiana sta vivendo una trasformazione epocale, ridefinendo il suo peso strategico all’interno del panorama economico nazionale. Le proiezioni più recenti, corroborate da dati provenienti da Cassa Depositi e Prestiti e corroborate ulteriormente da analisi della Fondazione Edison, indicano un’evoluzione significativa: nel 2024, il segmento del diporto nautico è destinato a superare la quota del 52% delle esportazioni totali del settore, un dato che lo porterà a sorpassare persino il volume di affari del colosso Fincantieri. A sottolineare questo cambiamento di paradigma è Piero Formenti, presidente di Confindustria Nautica, intervenuto durante il convegno “Economia del Mare” organizzato dal Sole 24 Ore a Genova.Questa crescita esponenziale non è un mero fenomeno settoriale; essa si rivela un propulsore cruciale per l’intera economia italiana. L’industria nautica, lungi dall’essere un comparto isolato, è stata elevata a pilastro centrale, a testimonianza del suo contributo all’innovazione, all’occupazione e alla crescita del Made in Italy. L’inserimento nel “Libro Bianco del Made in Italy” del ministro Urso, a fianco delle tradizionali eccellenze industriali (le storiche “quattro A”, con una, quella dell’automotive, che ha subito una contrazione), e all’interno della categoria dei “nuovi surplus” – insieme ai settori alimentare e farmaceutico – ne conferma il ruolo strategico.Questa evoluzione mette in luce un errore di prospettiva diffuso: considerare la nautica semplicemente come una componente secondaria dell’economia del mare. In realtà, il settore del diporto nautico non è un dettaglio marginale, ma un elemento chiave per comprendere le dinamiche in atto e per valorizzare il potenziale di crescita del sistema Paese. L’importanza del diporto si manifesta non solo in termini di esportazioni e produzione, ma anche nella creazione di un ecosistema di competenze specialistiche, di ricerca e sviluppo, e di servizi correlati che contribuiscono alla competitività dell’Italia nel mondo. La sua crescita alimenta una rete di imprese, artigiani e professionisti, generando un effetto moltiplicatore che si estende ben oltre i confini dei cantieri navali, impattando positivamente su settori come il turismo, i servizi finanziari e la logistica. Riconoscere questa centralità significa adottare politiche mirate per favorire l’innovazione, la sostenibilità e la formazione di nuove competenze, garantendo così la continuità di un successo che si preannuncia duraturo e capace di plasmare il futuro dell’economia italiana.
Nautica Italiana: Crescita Esponenziale e Nuovo Pilastro dell’Economia
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