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giovedì 6 Novembre 2025

Ponte Elicoidale di Genova: restrizioni operative e interrogazioni al governo

A meno di due anni dalla sua solenne inaugurazione, il Ponte Elicoidale di Genova, concepito come fulcro di un’opera infrastrutturale volta a decongestionare il nodo stradale di San Benigno, si trova ad affrontare una fase critica, segnata da restrizioni operative e potenziali rischi per la sicurezza pubblica.

Un’infrastruttura, il cui costo si è elevato a cifre considerevoli, si presenta ora con limitazioni operative che ne compromettono la piena funzionalità, costringendo a misure drastiche quali la riduzione delle corsie, la drastica limitazione della velocità a 30 km/h, l’esclusione dal transito dei veicoli pesanti superiori alle 3,5 tonnellate e la chiusura di cruciali raccordi viari, come quelli di Via di Francia e Via Cantore.
L’interrogazione presentata dal deputato del Movimento 5 Stelle, Roberto Traversi, al Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, mira a sollecitare una risposta urgente e trasparente sulle cause profonde di queste anomalie strutturali e sulla definizione di un cronoprogramma realistico per il ripristino della piena operatività del Ponte.
Le restrizioni attuali, estese fino ad aprile 2026, stanno generando un impatto significativo sul tessuto economico e sociale del territorio, incrementando la congestione del traffico, causando ritardi e disagi diffusi tra i pendolari e danneggiando il flusso delle merci essenziali per l’economia regionale.
La vicenda solleva interrogativi cruciali sulla progettazione, la realizzazione e la successiva manutenzione dell’opera.

L’iniziale celebrazione, orchestrata dall’ex Sindaco Marco Bucci e dall’ex Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, contrasta nettamente con la realtà attuale, che vede l’operante Aspi, concessionaria del nodo viario, costretta a misure restrittive.

La mancanza di una comunicazione ufficiale e dettagliata sulle criticità e sulle tempistiche di intervento alimenta la frustrazione dei cittadini e mina la fiducia nelle istituzioni.
Oltre alla richiesta di un intervento rapido e risolutivo da parte di Aspi e dell’Autorità Portuale, l’interrogazione pone l’attenzione sulla necessità di una verifica approfondita delle responsabilità tecniche e amministrative che hanno portato alla situazione attuale.

La trasparenza è imperativa: i dati tecnici relativi alle anomalie riscontrate devono essere resi pubblici, affinché la collettività possa comprendere appieno le cause del problema e monitorare l’evoluzione delle operazioni di ripristino.

La vicenda del Ponte Elicoidale non può essere relegata a un episodio isolato; rappresenta un campanello d’allarme sullo stato delle infrastrutture critiche del territorio ligure e sulla necessità di un controllo più rigoroso degli appalti pubblici e della gestione delle concessioni autostradali.
Genova non può essere ancora una volta vittima di una gestione inadeguata e opaca, ma deve riappropriarsi del suo futuro, garantendo mobilità sicura, efficiente e sostenibile.
L’auspicio è che questa vicenda stimoli un dibattito pubblico ampio e costruttivo, finalizzato a rafforzare la sicurezza e la resilienza delle infrastrutture che servono la comunità.

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