domenica 19 Ottobre 2025
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Sciopero all’Ilva di Genova: Lavoratori in mobilitazione per il futuro

Davanti ai cancelli dell’ex Ilva di Genova Cornigliano, una folla di lavoratori siderurgici si è radunata oggi, manifestando con forza la propria frustrazione e preoccupazione per il futuro dell’azienda.
Lo sciopero di 24 ore, indetto dai sindacati nazionali, rappresenta un segnale di allarme diretto al Governo, volto a sollecitare interventi urgenti in una situazione di profonda crisi.
La mobilitazione ha interessato tutti gli stabilimenti del gruppo, con la sospensione completa delle attività in tutti i turni a Genova, evidenziando la gravità della situazione.

La rsu Fim, Fiom e Uilm denuncia l’assenza di una visione strategica chiara, un piano industriale solido e risposte concrete che permettano di salvaguardare il futuro di migliaia di famiglie legate all’azienda.

La convocazione a Palazzo Chigi per il 28 ottobre è percepita come un segnale tardivo, un gesto di reazione piuttosto che di proattività.

Il segretario della Fiom Cgil di Genova, Stefano Bonazzi, sottolinea con drammaticità come il funzionamento limitato a un solo forno a Taranto stia generando conseguenze disastrose per lo stabilimento genovese, avvicinando l’azienda alla chiusura.

La totale adesione allo sciopero, una partecipazione massiccia, testimonia la determinazione dei lavoratori a non accettare compromessi sulla salvaguardia dei posti di lavoro e sulla difesa del patrimonio industriale nazionale.
La richiesta è un intervento governativo diretto e incisivo, capace di restituire prospettive e sostenibilità al settore siderurgico italiano.
Christian Venzano, segretario generale Fim Cisl Liguria, definisce la strategia governativa come “balbettante”, evidenziando come i lavoratori meritino una maggiore certezza e stabilità.
La decisione unilaterale di rinnovare la cassa integrazione viene interpretata come una profonda mancanza di rispetto nei confronti delle relazioni sindacali, un cortocircuito che offende il ruolo delle organizzazioni rappresentative.

Il dibattito sull’eventuale realizzazione di un forno elettrico a Genova Cornigliano aggiunge ulteriore tensione al clima, con una serie di iniziative di protesta da parte di comitati locali, associazioni ambientaliste e residenti che esprimono preoccupazioni legate all’impatto ambientale e alla qualità della vita.

Questa tematica, intrecciata alla crisi aziendale, amplifica il senso di incertezza e alimenta la richiesta di una discussione pubblica ampia e trasparente, che coinvolga tutte le parti interessate, non solo il Governo e i sindacati, ma anche le comunità locali e gli esperti del settore.
La speranza è che si possa trovare una soluzione che coniughi la salvaguardia del lavoro con la sostenibilità ambientale e la creazione di un futuro prospero per Genova Cornigliano e per l’intera industria siderurgica italiana.

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