Controriforma Sanitaria in Liguria: Opposizione a Bucci, Frattura in Corso

La controriforma sanitaria presentata dai gruppi di opposizione al Presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, evidenzia una profonda divergenza di visione con l’attuale amministrazione in merito al futuro del sistema sanitario ligure.

L’incontro, a cui hanno preso parte Armando Sanna (PD), Selena Candia (AVS), Gianni Pastorino (Lista Orlando), Stefano Giordano (M5S) e il vicepresidente della commissione Sanità, Enrico Ioculano, in presenza del direttore generale del dipartimento Sanità, Paolo Bordon, ha sancito una frattura concettuale che si riflette in approcci diametralmente opposti alla gestione della sanità regionale.
La controriforma presentata non si configura semplicemente come una revisione, ma come una proposta alternativa che mira a correggere presunte lacune e a riorientare la politica sanitaria verso principi di maggiore equità, accessibilità e sostenibilità.
L’opposizione solleva una critica fondamentale: l’assenza di un’adeguata analisi epidemiologica e una valutazione approfondita dei bisogni di salute della popolazione ligure, nonché del personale sociosanitario.
Questa mancanza, denunciata anche dal direttore generale Bordon, rende, a loro avviso, la riforma proposta dalla Giunta Bucci priva di basi concrete e potenzialmente dannosa per l’efficacia e l’efficienza del sistema.

L’iniziativa dell’opposizione si preannuncia un percorso partecipativo e capillare sul territorio.

Un ciclo di incontri in tutte le province liguri – La Spezia, Savona, Sanremo, Chiavari e Genova – è stato pianificato per il mese di dicembre, con l’obiettivo di dialogare direttamente con i cittadini, i sindaci e i rappresentanti delle ASL.

Questa mossa mira a compensare, secondo l’opposizione, una presunta carenza di ascolto e coinvolgimento nella fase di elaborazione della riforma da parte dell’amministrazione regionale.

Le critiche provenienti dall’Anci, l’associazione dei comuni italiani, rafforzano questa percezione di distanza tra Giunta e realtà locale.

Gianni Pastorino sottolinea la difficoltà di instaurare un vero dialogo costruttivo in un arco temporale così ristretto, evidenziando la fretta con cui si sta cercando di riformare un sistema sanitario che, secondo la sua opinione, necessita di una revisione più ampia e ponderata, data la sua sostanziale immobilità degli ultimi trentuno anni.

Stefano Giordano, a conclusione, esprime la sua preoccupazione per una carenza di elementi democratici e partecipativi nel processo di riforma, lamentando una mancanza di confronto e trasparenza.
L’urgenza percepita nella necessità di una riforma, descritta come condizione per evitare un potenziale collasso del sistema sanitario entro il 31 dicembre, appare, per l’opposizione, più una pressione ideologica che una reale necessità basata su dati e analisi approfondite.
La presentazione della controriforma si configura, pertanto, non solo come un atto politico, ma come un segnale di allarme e un invito a ripensare radicalmente il futuro della sanità in Liguria.

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