giovedì 4 Settembre 2025
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Genova chiede a Tajani: protegga i volontari per Gaza

L’amministrazione comunale di Genova, con la sua sindaca Silvia Salis, ha formalizzato un sollecito indirizzato al Ministro degli Affari Esteri e Vicepremier Antonio Tajani, esprimendo profonda inquietudine in merito alle recenti esternazioni del Ministro israeliano della Sicurezza Nazionale, Itamar Ben-Gvir.
Queste dichiarazioni, di natura potenzialmente intimidatoria, preannunciano un trattamento comparabile a quello riservato a soggetti classificati come terroristi per i volontari della Global Sumud Flotilla, un’iniziativa umanitaria a cui partecipano anche cittadini genovesi diretti verso la Striscia di Gaza con l’obiettivo di fornire assistenza essenziale.

La missiva della sindaca Salis non si limita ad una semplice espressione di preoccupazione, ma si configura come un appello urgente a vigilare sulla sicurezza e il benessere dei partecipanti alla missione, sottolineando la necessità di un intervento diplomatico volto a garantire il rispetto dei diritti e della dignità di persone impegnate in un’azione di solidarietà.
La sindaca sottolinea come l’affermazione del ministro israeliano rappresenti una potenziale escalation di tensioni e un ostacolo alla libera circolazione di aiuti umanitari, elementi cruciali per alleviare le sofferenze della popolazione gazzawi.
Il gesto del Comune di Genova, che si è già reso disponibile a fornire pieno supporto logistico e politico all’iniziativa, si inserisce in un più ampio contesto di impegno civico e di una tradizione secolare di accoglienza e assistenza rivolta alle popolazioni in difficoltà.
Genova, città portuale per eccellenza, ha sempre rappresentato un ponte tra culture e continenti, e l’appoggio alla Global Sumud Flotilla riflette un profondo senso di responsabilità globale e una ferma opposizione a qualsiasi forma di ingiustizia e discriminazione.

La lettera di Salis evidenzia, inoltre, un principio fondamentale: la distinzione imprescindibile tra la legittima azione di volontari impegnati in un’opera umanitaria e le attività di gruppi radicali.
La sindaca intende, con questo gesto, ribadire il valore della diplomazia come strumento di risoluzione dei conflitti e l’importanza di proteggere le persone che agiscono in prima linea per promuovere la pace e la giustizia sociale.

L’auspicio è che l’intervento del Ministro Tajani possa contribuire a disinnescare una situazione potenzialmente esplosiva e a salvaguardare l’integrità dei partecipanti alla missione.

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