mercoledì 15 Ottobre 2025
16 C
Genova

Genova, Consiglio Comunale: All’Unanimità, Ma Tensioni Forti

Il Consiglio Comunale di Genova si è concluso con un clima teso, ma con esiti inaspettati: due ordini del giorno proposti dal centrodestra, precedentemente rinviati in diverse occasioni, sono stati approvati all’unanimità, un risultato che, tuttavia, non ha cancellato le profonde fratture all’interno dell’organo di governo cittadino.
I documenti, oggetto di accese discussioni nelle settimane precedenti, affrontavano tematiche di delicata sensibilità, toccando corde profonde nel tessuto sociale e politico locale.
Il primo ordine del giorno, fortemente voluto dal centrodestra, impegnava l’Amministrazione a esprimere una ferma solidarietà al Rettore dell’Università di Genova, Federico Delfino, vittima di un gesto intimidatorio che lo ha visto rappresentato come bersaglio in un mirino, attraverso affissioni all’interno del Rettorato.

L’episodio, di matrice studentesca, aveva suscitato sconcerto e preoccupazione, alimentando un acceso dibattito sulla libertà di espressione e i limiti del dissenso.

Il secondo documento, presentato con urgenza, riguardava la rinuncia della Fondazione Leonardo da Vinci a sponsorizzare il Festival della Scienza, una decisione motivata da polemiche legate al coinvolgimento dell’azienda nella filiera bellica e dalle accuse di complicità nei confronti di Israele.

La questione, già al centro di un acceso confronto pubblico, ha riacceso i riflettori sull’etica aziendale e la responsabilità sociale delle imprese.

La Sindaca Silvia Salis, pur dichiarando di non condividere integralmente le premesse e le richieste contenute nei due ordini del giorno, ha scelto di appoggiare la votazione, esortando i consiglieri a superare le divisioni politiche e a dimostrare responsabilità nei confronti della città.
“Non permetteremo a dei documenti di dividerci”, ha affermato, sottolineando la necessità di un approccio pragmatico per il bene comune.

La decisione di votare all’unanimità, però, non ha placato le tensioni latenti.
Il capogruppo di Vince Genova, Pietro Piciocchi, ha criticato la Sindaca, accusandola di utilizzare il pragmatismo come maschera per nascondere le fratture interne alla maggioranza.
Le dichiarazioni di voto hanno generato ulteriori controversie, in particolare quelle della consigliera Sara Tassara, le cui parole riguardanti il mirino disegnato sulla fotografia del Rettore, definendolo “una forma di dissenso”, hanno suscitato reazioni critiche e richieste di chiarimenti da parte dell’opposizione.

La stessa Tassara si è poi espressa su Leonardo, parlando di “complicità nel genocidio” da parte dell’azienda, provocando una sospensione temporanea della seduta.

La capogruppo della Lega, Paola Bordilli, ha concluso sottolineando come il voto non potesse essere interpretato come una chiusura rispetto alle questioni sollevate, criticando il silenzio che, a suo avviso, aveva caratterizzato l’azione dell’Amministrazione fino a quel momento.
L’approvazione all’unanimità, quindi, si è rivelata un atto formale, incapace di sanare le profonde spaccature che attraversano il Consiglio Comunale e che riflettono le complesse dinamiche politiche e sociali in atto a Genova.
La vicenda solleva interrogativi cruciali sulla libertà di espressione, l’etica aziendale e la responsabilità dei rappresentanti politici nei confronti della comunità.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -