Il panorama politico di Genova si ridisegna con la chiara affermazione del campo progressista, trainato dal Partito Democratico che conquista un ruolo dominante nel nuovo Consiglio comunale.
I dem, con un solido 29,06% dei voti (65.
960 elettori), ottengono 14 seggi, triplicando il risultato di Fratelli d’Italia (5 seggi e il 12,44%), partito di punta della coalizione di centrodestra.
Questo risultato segna una netta inversione di tendenza rispetto alle precedenti dinamiche elettorali.
L’assemblea consiliare, composta da 40 consiglieri più la sindaca Silvia Salis, vede il campo progressista assicurarsi 24 seggi, mentre il centrodestra ne ottiene 16, includendo il seggio spettante al candidato sconfitto, Pietro Piciocchi.
Quest’ultimo, in una dichiarazione post-elettorale, ha espresso la necessità di un periodo di riflessione prima di decidere se accettare l’incarico, segnalando una possibile incertezza all’interno della sua coalizione.
La forza trainante del campo progressista è indiscutibilmente il Partito Democratico, che conferma la sua leadership con il 29,06% dei voti, seguito dalla lista civica “Silvia Salis Sindaca” (8,31% e 4 seggi), Alleanza Verdi e Sinistra (6,92% e 3 seggi), Movimento Cinque Stelle (5,1% e 2 seggi) e la lista “Riformiamo Genova” (2,38% e 1 seggio).
Questa composizione riflette una frammentazione, ma una prevalenza delle istanze riformiste e ambientaliste all’interno del campo progressista.
Il centrodestra, pur rimanendo una forza significativa, presenta un quadro più complesso.
Fratelli d’Italia, con il 12,44%, si conferma il partito con maggiore consenso all’interno della coalizione, ma la lista civica “Piciocchi Sindaco Vince Genova” (10,68% e 4 seggi) dimostra un radicamento importante, forse legato a una ricerca di alternative rispetto alle proposte più ideologiche di FdI.
Seguono Noi Moderati Bucci Orgoglio Genova (7,84% e 3 seggi), Lega (6,94% e 2 seggi) e Forza Italia (3,78% e 1 seggio), segnalando una difficoltà a coagulare un’offerta politica unitaria e convincente.
L’analisi dei voti personali rivela dinamiche interessanti.
Ilaria Cavo, esponente di Noi Moderati Bucci Orgoglio Genova, si distingue come candidata più votata (3.
160 preferenze), un dato che potrebbe indicare una volontà di cambiamento e una ricerca di figure nuove all’interno del panorama politico genovese.
Nel Partito Democratico, Davide Patrone, capogruppo uscente, si conferma una figura di riferimento con 2.
043 voti.
L’elettrice Silvia Pericu, figlia dell’ex sindaco Giuseppe, si fa notare come capolista della lista civica “Silvia Salis Sindaca”, testimoniando una volontà di rinnovamento e di recupero di un legame con la storia della città.
Il nuovo consiglio si presenta quindi con una chiara impronta progressista, ma anche con una necessità di trovare equilibrio e costruttività per affrontare le sfide che attendono la città di Genova.