A Genova si configura un nuovo scenario politico dopo le elezioni amministrative, con un netto predominio del campo progressista guidato da Silvia Salis.
Il Partito Democratico si afferma come forza trainante, conquistando 14 seggi nel consiglio comunale, triplicando di fatto i risultati di Fratelli d’Italia, fermo a 5.
Questo risultato riflette un’inversione di tendenza rispetto alle precedenti elezioni, delineando una città che sembra orientarsi verso una visione politica più progressista.
L’assemblea comunale, potenziata dall’ingresso di 40 consiglieri più la sindaca eletta, vede il campo progressista assicurarsi la maggioranza con 24 seggi, contro i 16 del centrodestra, che includono il seggio spettante a Pietro Piciocchi, il candidato sindaco sconfitto, ancora in bilico sulla sua eventuale accettazione di un ruolo nel consiglio.
La sua posizione solleva interrogativi sul futuro assetto della coalizione di centrodestra e sulla sua capacità di riorganizzarsi dopo la sconfitta.
Il PD, con un solido 29,06% e 65.960 voti, consolida il suo ruolo di pilastro del campo progressista, seguito dalla lista civica “Silvia Salis Sindaca” che, con l’8,31% e 4 seggi, dimostra la capacità di un progetto civico di intercettare un consenso significativo.
Alleanza Verdi e Sinistra (6,92%) e il Movimento 5 Stelle (5,1%) contribuiscono anch’essi a comporre un quadro variegato all’interno della coalizione vincente.
La presenza di “Riformiamo Genova”, con un seggio, sottolinea la volontà di sperimentare nuove forme di partecipazione e di rappresentanza politica.
Sul versante del centrodestra, Fratelli d’Italia, con il 12,44% dei voti, rimane il partito più votato, ma non sufficiente a invertire la tendenza.
La lista civica “Piciocchi Sindaco Vince Genova” (10,68%) raccoglie un numero considerevole di preferenze, evidenziando la presenza di un elettorato che ha voluto sostenere un’alternativa.
“Noi Moderati Bucci Orgoglio Genova” (7,84%), la Lega (6,94%) e Forza Italia (3,78%) completano il quadro delle forze politiche che compongono la coalizione di centrodestra, ciascuna con un peso specifico diverso e con prospettive che dovranno essere ridefinite alla luce del risultato elettorale.
L’analisi dei voti personali rivela dinamiche interessanti.
Ilaria Cavo, esponente di “Noi Moderati Bucci Orgoglio Genova”, si distingue come la candidata più votata con 3.160 preferenze, mentre Davide Patrone, capogruppo uscente del PD, ottiene 2.043 voti, a testimonianza della sua popolarità all’interno del partito.
Alessandra Bianchi, assessore comunale uscente di Fratelli d’Italia, raccoglie 1.434 voti, consolidando il suo ruolo all’interno del partito.
Infine, l’elezione di Silvia Pericu, figlia dell’ex sindaco Giuseppe Pericu, capolista della lista civica “Silvia Salis Sindaca”, rappresenta un segno di continuità con il passato e di apertura verso nuove generazioni di politici.
Questo risultato elettorale segna un punto di svolta per Genova, con la promessa di un cambiamento significativo nella governance e nelle politiche comunali.